
La criminologa Bruzzone: "Anche io fui vittima di una relazione tossica. Ma me ne sono liberata"
Ancona, 1 dicembre 2023 – Dottoressa Bruzzone, l’ultimo femminicidio nelle Marche è quello di Fano, che risale al 20 novembre…
"È una problematica di matrice culturale e finalmente ora se ne parla più seriamente. Ci sono milioni di italiani che vivono relazioni tossiche".
I numeri sono allarmanti…
"Questi dati ci accompagnano da 25-30 anni, evidentemente non abbiamo fatto granché per evitarli. Il femminicidio è solo la punta di un iceberg dell’orrore. A me preoccupa tutto ciò che c’è sotto, che non si vede. Il problema grosso è che la stragrande maggioranza delle relazioni affettive, in Italia, è contraddistinta da dinamiche manipolatorie, controllanti e assolutamente disfunzionali. Alcune di queste dinamiche sfociano in comportamenti violenti attraverso il maltrattamento fino ad arrivare al femminicidio. Il problema è il terreno di cultura di questo tipo di relazioni che coinvolge un numero impressionante di persone". Cioè?
"Non c’è persona con cui parli di dinamiche tossiche che non mi dica che almeno una volta nella vita abbia avuto simili relazioni". E a lei è mai successo?
"Sì, molti anni fa, quando ebbi un momento di fragilità e persi mia nonna. Vede, io sono cresciuta con lei e in quel periodo incontrai una persona che oggi posso dire, per fortuna, di aver allontanato dalla mia vita. Era una persona in grado di togliermi serenità e salute".
Relazioni tossiche possono esistere anche tra genitori e figli?
"Non ci sono limiti, là dove c’è un soggetto con caratteristiche manipolatorie che fonda la propria vita sul potere che esercita sugli altri, a volte più evidente altre più subdolo. Come le zecche dei cani, ci si nutre della relazione".
È davvero colpa del patriarcato?
"Oggi abbiamo un problema su due fronti: da un lato, l’esplosione dei disturbi di natura psicologica legati alla cultura della personalità, dall’altro schemi culturali di matrice patriarcale che impongono alle donne una tolleranza estrema rispetto a comportamenti controllanti e ricattatori da parte dei propri uomini. I disturbi della personalità sono si sviluppano in una parte remota dell’infanzia, già dai primi 3 anni di vita si costruisce la personalità. Non solo quella sana, ma anche quella disarmonica, malevole e distorta. I modelli educativi e accuditivi disfunzionali portano allo sviluppo di un ´io fragile´ che poi alimenta una serie di schemi comportamentali altamente disfunzionali".
Il suo è un lavoro impegnativo. Riesce a staccare la spina?
"Ho pochissimo tempo libero, i ritmi sono forsennati. Alla sera, dopo aver studiato casi su casi, mi spengo. Ha presente il termometro al mercurio? (ride, ndr). Prima di dormire coccolo i miei gatti e i miei cani. Relax e poi nanna".
Fare la criminologa era il suo sogno?
"Direi più un obiettivo. Sono sempre stata una bambina concreta e determinata, volevo occuparmi di aspetti complessi, senza annoiarmi mai".



