
Il sindaco Glorio e i lavori nella zona archeologica sotto il loggiato
I reperti archeologici sotto la pavimentazione del loggiato del palazzo comunale di Osimo rivedranno presto al luce. I reperti erano stati suddivisi in due distinti ambienti visibili al pubblico attraverso delle vetrate pedonali. Lo stato conservativo si è fatto però molto precario per via di una importante presenza di umidità, che ha indotto al deterioramento delle superfici storico artistiche oltre che di crescita di vegetazione spontanea. Alcune lastre vetrate inoltre sono lesionate, anche in seguito ad atti vandalici. Il tutto compromette quindi la visibilità dei reperti.
"Appena insediato abbiamo lavorato sulla risoluzione di questo problema - spiega la sindaca Michela Glorio -. Come promesso siamo riusciti a far partire tempestivamente i lavori. Nell’ultima variazione di bilancio avevamo impegnato 100mila euro per la manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare, di cui 65mila destinati proprio al loggiato. E’ un intervento strategico che dimostra la nostra massima attenzione alle manutenzioni e a far risplendere le nostre bellezze storico artistiche. Quella scoperta venne definita clamorosa ormai quasi 10 anni fa e merita il massimo impegno".
L’assessore alle Manutenzioni Jacopo Angeletti spiega: "Sarà un intervento delicato, coinvolge operatori specializzati e ovviamente anche la Soprintendenza dei beni Archeologici Belle Arti e Paesaggio delle Marche. Il cantiere, per il tipo di intervento, non ha una data di chiusura già definita, serviranno alcuni mesi, salvo imprevisti". L’assessore al Centro storico Jacopo Celentano inserisce questo intervento in un percorso che stanno avviando di cura e decoro del centro.
I residenti avevano segnalato l’urgenza durante il Consiglio di quartiere del centro, assieme alle buche e agli avvallamenti pericolosi in via San Francesco fino all’intersecazione con via Campana, allo stato delle mura romane, alla fontana arrugginita di piazza Boccolino e al problema del degrado delle vetrine sfitte e alla necessità di incrementare i bagni pubblici e di allungare l’apertura anche alle ore serali e notturne di quello attualmente in funzione sotto le logge.
I residenti di via San Leopardo chiedono l’installazione di telecamere di videosorveglianza a seguito di furti e tentativi nelle abitazioni della zona assieme a una maggiore presenza dei vigili urbani. Anche il problema delle deiezioni dei piccioni non risulta di facile risoluzione: il consiglio ha invitato l’amministrazione ad approfondire l’iniziativa che sta valutando la città di Jesi e che prevede, sulla base dell’esperienza già realizzata da alcune città in Germania, l’installazione di torrette nelle campagne che facilitano la nidificazione fuori dal centro abitato.
Silvia Santini