Ancona, morti in discoteca. Salvo figlio della famiglia Calì, a cui si ispira fiction tv

Lui e i suoi due fratelli sono stati adottati dal cugino di Marianna Manduca, assassinata dall'ex marito nel 2007 in Sicilia. La loro storia nella fiction 'I nostri figli' con Vanessa Incontrada

Carmelo Calì

Carmelo Calì

Ancona, 9 dicembre 2018 - Lui e i suoi due fratelli hanno alle spalle una storia drammatica perché quando avevano 3, 5 e 6 anni, nel 2007, la loro mamma, Marianna Manduca, venne accoltellata e uccisa in strada dal marito, a Palagonia, in Sicilia. Adottati da un cugino della donna ora vivono a Senigallia e la loro storia ha liberamente ispirato il racconto I nostri figli, trasmesso da Rai 1. C’era anche quel ragazzo, la scorsa notte, nella discoteca Lanterna Azzurra (FOTO) di Corinaldo (VIDEO), teatro della tragedia nella quale sono morti cinque suoi coetanei e una madre. «A lui e all’altro mio figlio con cui era in discoteca non è successo nulla. Per fortuna sono salvi...», racconta Carmelo Calì, il cugino di Marianna Manduca, che con la moglie Paola Giulianelli ha adottato i tre ragazzi. Parla dei «miei due figli», senza fare distinzioni. Raccontando i momenti drammatici della notte e ricordando come a entrambi «bruciava la gola».

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«Per noi - sottolinea Calì - ha rischiato di essere un nuovo dramma dopo tutto quello che abbiamo vissuto. Dopo i tanti sforzi fatti da noi e da quel ragazzo, insieme ai suoi fratelli». Marianna Manduca venne uccisa (nonostante avesse lanciato l’allarme con 12 denunce per violenze contro il coniuge) a coltellate per strada dal marito Saverio Nolfo. La nuova vita data ai bambini da Paola e Carmelo nella città dove ancora vivono, Senigallia, ha liberamente ispirato il racconto ‘I nostri figlì, il film tv di Andrea Porporati con Giorgio Pasotti e Vanessa Incontrada.

Asia Nasoni
Asia Nasoni

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«A un certo punto - racconta. Calì - è rimasto solo e non capiva cosa fosse successo. Solo una volta fuori ha capito». L’altro ragazzo ha invece assistito a tutto, il fuggi fuggi, il parapetto che cedeva e i corpi finiti uno sull’altro. «Lui - dice Calì - si è fatto come trascinare fuori dalla folla. Era rimasto incastrato ma per fortuna un coetaneo lo ha aiutato a rialzarsi e a uscire».