
Ancona, 12 gennaio 2023 – Alle 7,30 in punto, dopo una lunga, lenta e disperante navigazione, la Geo Barents è entrata nel porto di Ancona col suo carico di 73 migranti. Le operazioni di sbarco si sono concluse alle 13,48.
I minori arrivati sono 20 e non 18 come si pensava inizialmente, e sono tutti partiti alla volta dell'ex hotel Massi di Senigallia.
I migranti viaggiano con pullman della Marina militare e di Conerobus
Sulla nave di Medici Senza Frontiere insomma, come accaduto per i 37 superstiti della Ocean Viking arrivati nel capoluogo marchigiano martedì sera, i minori sono più di quelli che si aspettavano: oggi 20 anziché i 18 segnalati, mentre per la Ocean ne erano stati segnalati 12, in realtà sono risultati minori sei persone in più delle 37 totali.
Solo i minori restano delle Marche
I primi a scendere sotto la pioggia sono stati i minori, poi tutti gli altri avvolti nelle coperte fornite da Croce Rossa e Protezione civile. Dopo le prime visite sanitarie e le procedure d'indentificazione i minori sono stati trasferiti in una struttura della Caritas a Senigallia, che ha già ospitato i 18 sbarcati dall'Ocean Viking. Gli adulti, invece, dovrebbero lasciare le Marche per essere condotti in una regione del Nord, pare in Lombardia.
Le condizioni dei naufraghi
Le condizioni dei naufraghi salvati al largo della Libia in acque internazionali non sarebbero critiche, ma su alcuni di loro sarebbero presenti segni di tortura mentre altri presenterebbero piccoli traumi.
Il viaggio che hanno affrontato una volta salvati dalla Geo Barents è stato complesso e lungo prima di risalire lo Stivale fino allo scalo dorico. Proprio la navigazione per oltre 1.500 chilometri, il meteo avverso e il mare mosso sono stati causa di lievi malori, vomito e ulteriore stanchezza nelle persone già prostrate dalla traversata della speranza. I 73 migranti erano stati ripescati dal Mediterraneo e trovati stipati all'interno di un gommone instabile, sovraffollato e che imbarcava acqua da tutti i lati.
Le operazioni di sbarco
La nave è stata ormeggiata alla banchina 22 del porto di Ancona. A bordo sono saliti i medici portuali e della Regione per monitorare le condizioni di salute generali. Gli stessi hanno effettuato i test del caso ai migranti, compresi ovviamente i tamponi per il Covid, prima di iniziare le procedure di sbarco.
La rabbia delle Ong
L'approdo al porto di Ancona delle navi di Sos Mediterranee e Medici Senza Frontiere è stato accompagnato dalla rabbia delle ong che avrebbero preferito un'altra destinazione, più vicina rispetto al punto di estrazione dei migranti, per risparmiare loro un viaggio estenuante, lento ed etichettato come inutile. Per certo ad Ancona, i 110 sopravvissuti alla furia del mare hanno ricevuto l'accoglienza della città, perfettamente strutturata dalla Prefettura d'intesa con la Protezione civile regionale, il Comune, l'Autorità portuale, le forze di polizia, la Croce Rossa e tanti soggetti che hanno mostrato sensibilità, collaborazione e piena disponibilità per supportare le operazioni.