VALERIO CUCCARONI
Cronaca

Ricci tenta gli esclusi Pd. Spazio a 3 dem nella sua lista

Bora, Mastrovincenzo e Cesetti. Ma il fermano è netto: "Pronto solo per il partito"

Bora, Mastrovincenzo e Cesetti. Ma il fermano è netto: "Pronto solo per il partito"

Bora, Mastrovincenzo e Cesetti. Ma il fermano è netto: "Pronto solo per il partito"

Recuperare quei voti che, molto probabilmente, potrebbero mancare all’appello dopo alcune scelte fatte dal Pd. Partirebbe da questa preoccupazione l’ipotesi che i tre consiglieri regionale dem, defenestrati con la "scusa" del no al terzo mandanto, e cioè Antonio Mastrovincenzo, Fabrizio Cesetti e Manuela Bora, possano essere recuperati nella lista del presidente, ossia in quella del candidato governatore Matteo Ricci.

Un abboccamento ci sarebbe stato, ma con alterne fortune. Gli ostacoli non sarebbero pochi, così come i veti. Un ritorno in pista nell’Anconetano di Mastrovincenzo e Bora in una lista alternativa al Pd farebbe in qualche modo "paura" ai candidati dem dove potrebbe esserci un’emorragia di voti in direzione della lista del presidente. Stesso discorso nel Fermano con Cesetti.

Quest’ultimo però è chiaro: "Io non vado da nessuna parte, sono del Pd, farò la campagna elettorale per far votare Matteo Ricci e il simbolo del Pd, nessun altro. Vediamo cosa sono in grado di fare i nuovi". In sostanza: i miei voti non andranno ad altri candidati della lista fermana. "Non esiste – rimarca Cesetti – che possa andare in un’altra lista. Se il Pd crede che il mio apporto possa essere utile io sono qui, pronto a dare una mano, altrimenti mi dedicherò al mio lavoro di avvocato. In tanti mi stanno chiedendo di ripensarci e di accettare, nel caso ci fosse una richiesta ufficiale, di andare nella lista di Ricci, ma resto sulla mia posizione. Poi vediamo come andrà a finire questa storia".

E’ evidente, guardando ai movimenti anche del centrodestra che la partita elettorale si giocherà molto sul capoluogo di regione e la sua provincia, ma anche come ogni singolo voto sia fondamentale per la vittoria finale.

Da qui le preoccupazioni di Ricci che, a dispetto di quanto fatto da Acquaroli nel suo partito dove ha "imposto" la candidatura da esterno di Giacomo Bugaro in Fdi, non è riuscito a scardinare i veti in casa Pd per la ricandidatura dei tre uscenti che cinque anni fa portarono in dote quasi 15mila voti personali. Una situazione calda che vedrà il suo epilogo a fine mese con l’assemblea regionale dem che ratificherà le liste di ciascuna provincia. In teoria ancora tutto può cambiare con eventuali ripensamenti in casa Pd. Ricci si gioca molto sulla composizione delle liste e lo sa.