Bologna, dopo l’alluvione l’acqua si ritira e resta il fango: Corticella e Savena ripartono

In via delle Fonti c’è la chiesa evangelica , il pastore: "Proviamo a pulire, ma abbiamo perso tutto" Al ponte del Paleotto intervento dei tecnici Hera. Intanto, rinviata a settembre la Notte Blu dei Canali

In via delle Fonti, il giorno dopo l’esondazione del Navile, si cerca di sistemare i tanti danni

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Bologna, 19 maggio 2023 – L’acqua per lavare i danni dell’acqua. È un lago di fango secco via delle Fonti. E chi vive e lavora nei capannoni e nelle abitazioni investiti mercoledì dalla furia del Navile, non può far altro che armarsi di scope e buona volontà.

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Gloria, figlia del pastore della chiesa evangelica Parola della Grazia, stivaloni di gomma al ginocchio, porta via scatoloni e buste di roba ormai da buttare: "Ieri l’acqua era alta fin qui", dice, indicando un punto sul muro, a circa 50 centimetri dal pavimento.

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Sulla parete una macchia gialla che sfuma verso l’alto è garanzia delle sue parole. Vicino ai locali della chiesa, c’è una azienda tessile. Il titolare cinese e la moglie con un tubo buttano acqua pulita sul fango secco, che poi spostano con una zappa. Nella casa dove abitano le famiglie salvate mercoledì dai vigili del fuoco non c’è nessuno. "è stata una vera disgrazia – dice il pastore evangelico Ezio Ribaudo –. I mobili, le apparecchiature audio... Tutto da buttare. E anche i locali sono devastati, i muri in cartongesso da sostituire. Non possiamo tenere neppure le funzioni, con le cui offerte finanziamo l’attività della chiesa. La cosa bella è la solidarietà: domani arriveranno dalla chiesa di Palermo dieci persone e altre sono attese da diverse città". In via Arcoveggio, una parte della strada è chiusa, per degli alberi pericolanti.

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In zona Savena, la situazione va migliorando. Il torrente si è ritirato nel suo letto, restano gli alberi spezzati a raccontare la violenza dell’acqua. Ma via del Paleotto e il suo ponte restano chiusi alle auto, mentre le strade che si arrampicano verso la collina sono costellate di cartelli che indicano una frana o un’interruzione della strada. Per fare in fretta, i divieti di transito affissi sono quelli usati per la visita di Papa Francesco. Un esempio di ‘riuso’ virtuoso nell’emergenza. I tecnici di Hera sono al lavoro sul ponte. Poco più in là, c’è il cantiere per i lavori del ‘Nodo di Rastignano’. Che, dato per ‘cancellato’ dagli attivisti di ‘Santa Bellezza’, che da anni si battono contro la realizzazione dell’infrastruttura, è invece al suo posto, come verificato, in prima persona, dal sindaco stesso: "Il cantiere è assolutamente integro. Forse bisognerebbe verificare meglio certe informazioni", ha detto Matteo Lepore. "In quel tratto – spiega – il fiume ha eroso il terreno fino alla strada medievale, fatta di mattoni rossi. E grazie ai mattoni rossi l’erosione si è bloccata alcune centinaia di metri prima del cantiere".

E mentre si iniziano a contare i danni - le piene hanno lesionato anche il canale di Reno, che nel tempo necessario alla sistemazione resterà a secco - i ‘Canali di Bologna’ annunciano il rinvio della Notte Blu, che era in programma il 27 maggio, a settembre, "la scelta più rispettosa e responsabile".

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