Bologna, 6 luglio 2021 - E' il giorno del dolore e della commozione. E' il giorno in cui, alla camera ardente a Bazzano, in Valsamoggia, in tanti, ancora increduli e con le lacrime agli occhi, sono accorsi a salutare per l'ultima volta la dolce Chiara Gualzetti, la 15enne uccisa in modo brutale e subdolo a Monteveglio, domenica 27 giugno, da un amico poco più grande di lei.
Aggiornamento Oggi i funerali di Chiara Gualzetti -
Lo strazio del padre: "Quella dentro la bara non assomigliava a Chiara"
'Amico' che le ha teso una trappola e l'ha attirata in modo ingannevole nei pressi dell'abbazia, prima di strapparle per sempre il sorriso, aggredendola alle spalle e sferrandole calci e diverse coltellate al petto e alla gola. Un baby killer senza scrupoli e delirante, di cui la giovanissima si fidava. La Procura ha formalizzato l'accusa: omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi.
Perizia psichiatrica per l'assassino
C'è un via vai costante di persone, amici, familiari e conoscenti della famiglia Gualzetti alla camera ardente. Presenti anche le autorità, tra cui il sindaco Daniele Ruscigno. La camera ardente è stata aperta questa mattina alle 9 e continuerà oggi fino alle 19 per poi riprendere domattina alle 8 fino alle 12. La famiglia ha deciso di lasciare il feretro aperto chiedendo ai cronisti e alle tv presenti di lasciare telecamere e macchine fotografiche fuori dalla struttura.
Chiara è vestita con un abito medievale, "per l'amore e la passione", dice papà Vincenzo, che aveva per la storia e le rievocazioni storiche e per l'attività del tiro con l'arco. A fare da sottofondo a questa giornata surreale, brani che la ragazza amava ascoltare. In particolare la Donna Cannone di De Gregori, e Pino Daniele, dice la mamma Giusi, "lei era nata a Bologna, ma sentiva molto il legame con Napoli", la terra d'origine dei genitori.
Il padre di Chiara: "Ricordare Chiara per dare un senso alla vita"
Dietro al feretro di Chiara è fissato un maxi schermo che ne mostra le foto montate in un video. Chiara coi lunghi capelli e i suoi boccoli, sorridente, poi Chiara con una treccia in mano da donare ai bimbi colpiti da tumore. "Questa era la generosità di mia figlia - ha detto papà Vincenzo - Quando ha saputo che l'Ageop (Associazione Genitori Ematologia Oncologia Pediatrica, ndr) raccoglieva capelli per i bambini che avevano bisogno di parrucche, dopo tanti anni di cure di quei capelli ha deciso spontaneamente di tagliarli e di donarli". Per questo "merita di essere ricordata con atti importanti, faremo qualcosa di generosità".
Il funerale e la raccolta fondi
Perché Vincenzo, ancora distrutto dal dolore, ha insistito su come sia importante ricordare Chiara con gesti importanti, "per evitare che si spengano i riflettori" e per "dare un senso alla vita". Il padre considera quello di sua figlia "un femminicidio", e per questo l'idea è di ricordarla con un atto importante, come un aiuto a donne vittime di violenza, oppure con un sostegno ai ragazzi, alle prese con nuove fragilità.
Il funerale della giovane è stato fissato per domani, mercoledì 7 luglio alle 17 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Monteveglio. Per l'ultimo saluto ci sarà anche una compagnia di arcieri. E il sindaco Ruscigno, su Facebook ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato a una raccolta fondi per la famiglia Gualzetti che si chiuderà in anticipo domenica 10 luglio: "Al momento sono centinaia le persone che hanno voluto sostenere la famiglia consentendo alla raccolta di raggiungere e superare in pochissime ore l'obiettivo inizialmente prefissato. A tutti loro un sentito ringraziamento", ha scrittio sui social il sindaco.
Un omicidio efferato e inspiegabile
Chiara Gualzetti, 15enne di Monteveglio, è stata uccisa con l'inganno da un amico di qualche mese più grande di lei, che la giovane frequentava. L'omicidio è avvenuto domenica 27 giugno nei pressi dell'abbazia di Monteveglio (video). L'amicizia tra l'assassino e Chiara era nata sui social, poi lui aveva fatto per un mese lo stagista come elettricista sul furgone di papà Vincenzo e aveva anche frequentato casa Gualzetti. Il killer ha attirato Chiara nei campi con un messaggio e i due, ripresi anche dalle telecamere dei Gualzetti, si sono ritrovati domenica mattina alle 9.30. Lei che le corre incontro, lo abbraccia, gli accarezza i capelli, poi a piedi verso l’Abbazia.
Pochi minuti più tardi la morte (la ragazza è stata accoltellata più volte e presa a calci) e i tre vocali inviati, di corsa giù dalla collinetta con il corpo di Chiara esanime abbandonato tra gli arbusti, ad un’amica: l’ho fatto. L'accusa per l'aguzzino (che aveva annunciato l'omicidio a un amico) è quella di omicidio premeditato, aggravato dai futili motivi. Resta da capire il motivo per cui ha commesso questo orrore. Durante la confessione aveva spiegato che "lei mi stava addosso". "Mi infastidiva" con qualche avances da ragazzina.
E a guidare la sua mano sarebbe stato quel demone che lo assillava – stando alla sua ricostruzione – da tempo. Per questo verrà anche efefttuata una perizia psichiatrica per fare luce sulla vicenza. Dovrà chiarire se sia stata una inspiegabile cattiveria o un problema mentale. Anche se gli inquirenti e il papà di chiara sono convinti che: "Non c’è follia e la storia del demone è una strategia: è capace di intendere e di volere".