
Bologna, 20 maggio 2025 – Proseguono le indagini per chiarire definitivamente la morte di Eddine Bader Essefi. Si sono però avvalsi della facoltà di non rispondere, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip di Bologna Domenico Truppa, il 30enne tunisino Badreddine Krimi e suo cognato, il 29enne bolognese Charlie Sarcinelli.
Entrambi sono indagati per omicidio preterintenzionale, aggravato dai futili motivi, per la morte del 19enne tunisino Eddine Bader Essefi, avvenuta la sera del 25 aprile scorso in zona Barca a Bologna, e da venerdì sono sottoposti alla misura cautelare della custodia in carcere, disposta da Truppa su richiesta del pm Andrea De Feis.

Le indagini
L'episodio, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, potrebbe essere suddiviso in tre fasi. La prima consiste nel primo litigio tra Bader e Krimi davanti a un locale; la seconda, avvenuta in piazza Giovanni XXIII, ha visto i due indagati colpire al volto e alla nuca il 19enne, che però è riuscito a scappare; la terza, infine, è la seconda aggressione alla vittima da parte degli indagati, che si è conclusa con la morte di Bader.
Questa ultima fase è quella su cui, finora, gli investigatori hanno trovato meno riscontri.
Nel disporre la custodia in carcere per Krimi e Sarcinelli, il gip ha ipotizzato che i due, dopo aver raggiunto Bader, lo abbiano colpito al capo con violenza, al punto da farlo cadere all'indietro e fargli battere la testa contro un tombino.
Nessuno dei due indagati ha rilasciato dichiarazioni spontanee, anche se il legale di Sarcinelli, Roberto D'Errico, fa sapere che a breve presenterà una dichiarazione spontanea scritta in cui il suo assistito respinge le accuse a suo carico. Sia D'Errico, sia Luciano Bertoluzza, che difende Krimi, stanno infine valutando eventuali istanze per chiedere di alleviare la misura a carico dei loro assistiti.