REDAZIONE CESENA

"Contrari al parco eolico, un danno per il territorio"

Il sindaco di Bagno di Romagna ribadisce la contrarietà della giunta al progetto ’Monte Còmero’ che prevede 6 aerogeneratori alti 200 metri.

Il sindaco Enrico Spighi

Il sindaco Enrico Spighi

Parco eolico ’Monte Còmero’: la nostra posizione resta di ferma contrarietà". Sintetizza così il sindaco di Bagno di Romagna, Enrico Spighi, il suo no al progetto che prevede l’installazione di sei aerogeneratori alti 200 metri nell’area Biancarda di Verghereto. Progetto che, dopo vari anni, oggi torna al centro del dibattito. "La mia posizione e di questa giunta – spiega il primo cittadino di Bagno - rimane ferma nell’affermare contrarietà al progetto, come del resto già manifestato nel 2023 dal mio predecessore Marco Baccini. L’istanza per la realizzazione del parco eolico è attualmente al vaglio della Regione -Arpae, titolare del procedimento, ed è stata sottoposta alla verifica di completezza documentale. La fase di partecipazione pubblica, che consentirà ad amministrazioni comunali, enti e cittadini, di presentare osservazioni e contributi, non è ancora stata avviata".

"Premesso che non si intende entrare nel merito dell’installazione del parco eolico in un Comune confinante - aggiunge Spighi - ma certamente mi preme esprimere tutta la mia contrarietà sugli aspetti logistici e le opere connesse, che avranno un impatto dannoso per il territorio di Bagno come immagine turistica, di impatto paesaggistico e ambientale e sulle prospettive socio-economiche del tessuto locale. Siamo un’mministrazione pienamente favorevole allo sviluppo delle energie rinnovabili. Crediamo fermamente nel ruolo delle comunità energetiche e nella possibilità concreta di costruire percorsi condivisi fra territori, che incentivino la produzione di energia pulita e sostenibile. Anche l’eolico, se ben pianificato, può rappresentare un asset importante per il futuro".

"Tuttavia ciò che contestiamo con forza - sottolinea Spighi - è questo specifico progetto, in quanto estremamente sbilanciato a danno del nostro territorio, causando impatti paesaggistici e ambientali irreversibili, danni economici alle attività locali, espropri di aree private, viabilità stravolta con passaggi impattanti in aree naturali pregiate". Dopo aver evidenziato che "non si può considerare la montagna solo come luogo dove "soffia il vento", Spighi, scrive: "In questi anni difficili, segnati da spopolamento, fragilità idrogeologica e difficoltà economiche, ciò che serve è ben altro. Serve rispetto, ascolto, pianificazione seria e partecipata. Serve la capacità di valorizzare il patrimonio ambientale e paesaggistico e non consumare".

gi.mo.