ANDREA ALESSANDRINI
Cronaca

Indagine su 200 attività: "Grande distribuzione, tasse e affitti: che fatica"

Confesercenti ha sondato le imprese. Per gli intervistati sono i principali ostacoli "La priorità resta stimolare la ripresa dei consumi". Chiesto il blocco per tre anni dei tributi comunali e regionali. Il sindaco: "Negozi, chiesti canoni fuori mercato".

L’assessore Colla, la presidente Ciarapica, il sindaco Lattuca e il presidente Soldati

L’assessore Colla, la presidente Ciarapica, il sindaco Lattuca e il presidente Soldati

Il sentiment degli operatori commerciali, turistici e del terziario cesenati è quello di imprenditori alle prese con un mare di problemi ma con una prudente fiducia nell’anno che verrà, il 2026. A sondarlo è stata la ricerca del Centro Studi di Confesercenti Ravenna-Cesena, ’Economia in vetrina’, presentata ieri mattina nella sede cesenate alla quale sono intervenuti il sindaco di Cesena Enzo Lattuca, il vicepresidente della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla, insieme al presidente di Confesercenti cesenate Cesare Soldati, a Monica Ciarapica, presidente Confesercenti Ravenna-Cesena, al segretario Confesercenti di Ravenna-Cesena Graziano Gozi.

Intervistate duecento aziende del Comune di Cesena dei settori commerciali, turismo e servizi con questionario on-line, per nessuna impresa il 2024 è stato ottimo, 32% buono, 42% sufficiente e 26% insufficiente. Per il 45% la condizione aziendale è peggiorata, 34% invariata e 21% migliorata. Per il buon andamento della azienda la maggior preoccupazione è l’alta tassazione (74%), seguita dalle materie prime (55%) e personale (32%) ed energia (26%). Reperimento di manodopera: molto difficile (26%), abbastanza difficile 37%. Perché aprire un’attività è una sfida? Alta tassazione (69%), concorrenza gdo ed e-commerce 63%, affitti 55%, burocrazia 43%. Rispetto al 2024 ci sarà un miglioramento della situazione economica sul territorio? Per il 55% no, per il 25% sì, il 20% non sa e non risponde. Quando si prevede un miglioramento? Nel 2026 (82%). Rispetto a dodici mesi fa l’imprenditore è più o meno fiducioso in una ripresa economica? Meno 76%, più 13%. Come ha affrontato il Cesenate la crisi derivata da pandemia, guerre, crisi energetica, alluvioni? Come a livello nazionale 29%, meglio 29%, peggio 22%. Come sono state le azioni che comune e altri enti locali hanno promosso nell’ultimo anno a sostegno del territorio? Negative (40%), positive (32%). Quale intervento prioritario per la ripresa economica? Stimolare la ripresa dei consumi (71%) ridurre le tasse (68%), diminuire la burocrazia (40%), migliorare l’accesso al credito (26%).

"Dall’indagine – hanno messo in luce i presidenti Confesercenti Ciarapica e Soldati – emerge che imprese chiedono stimolo ai consumi, meno tasse e burocrazia. Burocrazia e tassazione sono i principali ostacoli per chi fa impresa, Confesercenti chiede di semplificare gli iter burocratici delle pratiche per aperture commerciali, modifiche e subentri; un patto fiscale locale e regionale con l’impegno a evitare aumenti di imposte per almeno tre anni, creare un laboratorio territoriale per le competenze con imprese, scuole e agenzie per il lavoro con l’avvio di percorsi di formazione, assegnare incentivi locali per chi assume giovani o disoccupati over 50. Per stimolare i consumi servono interventi nazionali per dimezzare la pressione fiscale. A livello locale chiediamo incentivi economici non solo per chi avvia l’attività, ma anche per chi garantisce continuità nell’apertura. Altre proposte: cura dell’arredo urbano, mappatura delle strade su cui concentrare gli assi commerciali del futuro, un cartellone di eventi per la città turistica".

Il sindaco Lattuca ha criticato il governo per la mancanza di risposte agli operatori di commercio, turismo terziario e ha affermato che a Cesena i proprietari dei locali chiedono affitti fuori mercato. L’assessore Colla ha innalzato la conversazione a cieli superiori, soffermandosi sullo spettro del 1° agosto, data di introduzione possibile dei dazi da parte di Trump e deprecando "il degrado valoriale della democrazia liberale", riferendosi ancora al presidente degli Stati Uniti.