Si parla parecchio del ’problema spiagge vuote’ e delle principali cause: inflazione, stipendi bassi, scarsità o precarietà lavorativa. Ma nessuno si è accorto che in quasi ogni famiglia italiana c’è un anziano spesso non autosufficiente? Una volta, proprio loro aiutavano i figli pagando un po’ di ferie, ma oggi sono i figli a sobbarcarsi le spese per badanti o case di riposo, perché le pensioni non bastano. Allora si rinuncia alle ferie.
Sandro Solustri
Risponde Beppe Boni
Le spiagge della Riviera romagnola non sono semivuote, affermarlo è un’esagerazione. Sono meno frequentate tranne il fine settimana, stabilimenti balneari e alberghi non vanno in rosso, semplicemente guadagnano un po’ meno rispetto agli altri anni. Può succedere. Se parte degli italiani ha cambiato le abitudini e ha accorciato il periodo di svago è dovuto al carovita, alle incertezze della situazione economica, all’aumento esponenziale dei prezzi.
La rinuncia per accudire gli anziani è un problema, ma non credo abbia inciso in modo sensibile sui vuoti delle vacanze. Però è vero che c’è chi deve star vicino ai propri cari in età avanzata e quindi il mare lo vede in tv. Per molti anziani l’estate è un nodo di solitudine e abbandono da non sottovalutare. Non tutti hanno la possibilità di avere un parente accanto e anche chi ce l’ha a volte lo vede partire per le vacanze e tanti saluti fino al ritorno.
Bologna, e l’Emilia Romagna in generale, sono dotate di una rete assistenziale molto efficiente, eppure è la banale solitudine che porta alla depressione anche persone autosufficienti. Prendersi cura dei grandi vecchi soprattutto a luglio e agosto è un dovere per ogni figlio o nipote. A volte bastano piccoli gesti per suscitare un sorriso.