Cosa fare quando piove in Romagna: 5 idee

Non solo spiaggia: sono tante le mete per una gita che non necessita del sole per divertire tutti i partecipanti, che siano piccoli o cresciuti

Rimini, 5 agosto 2023 – Il cielo grigio, qualche pioggia (tutta colpa del ciclone Petar), e il venticello fresco che accompagnano i turisti da questa mattina confermano che sì, le previsioni meteo non si sbagliavano: in tutta la Riviera sembra di essere piombati, improvvisamente, in un weekend di fine settembre. Il tempo uggioso non dev’essere, però, una scusa per crogiolarsi nella pigrizia, né per scoraggiarsi: la Romagna pullula di cose da fare e di bellezze da visitare anche quando non c’è abbastanza sole per andare in spiaggia. Non ci credete? Ecco qualche esempio.

Cosa fare quando pione? Cinque idee per chi è in Romagna
Cosa fare quando pione? Cinque idee per chi è in Romagna

Andar per borghi e città d’arte

A pochi passi dalle sue spiagge, la Romagna conserva, nelle sue città e nei suoi piccoli borghi, ricchi patrimoni culturali e artistici, molti dei quali sono perfetti da visitare durante le giornate di pioggia. Tra monumenti Unesco, palazzi ed edifici storici, chiese e cattedrali c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Partendo dalla provincia più a nord della Riviera, quella Ferrara che in tanti non sanno se collocare o meno in Romagna, il riconoscimento Unesco riguarda il Delta del Po e le Delizie estensi, ossia le antiche residenze di corte, edificate tra la fine del Medioevo e il Rinascimento, che fungevano da luoghi di svago per principi e cortigiani. A proposito di patrimoni Unesco, come dimenticare Ravenna? Detta anche la città del mosaico, Ravenna fu la capitale dell’Impero Romano d’Occidente nel V secolo e dell’Impero Bizantino in Italia fino al VIII secolo. Otto sono i suoi monumenti paleocristiani (costruiti tra il V e il VI secolo) dichiarati dal 1996 Patrimonio mondiale dell’umanità: la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e di Sant’Apollinare in Classe, il Battistero degli Ariani, il Battistero Neoniano e la Cappella di Sant’Andrea. Un complesso considerato unico al mondo per la ricchezza e la qualità artistica delle decorazioni a mosaico presenti e in quanto testimonianza dei contatti artistici e religiosi di un importante periodo della storia europea. Tra i piccoli comuni dell’entroterra che meritano sicuramente una visita, nel Riminese ecco Montegridolfo (quasi al confine con le Marche), Montefiore Conca, finestra sulla Valconca, Verucchio e San Leo, entrambi custodi di rocche magnificamente conservate, da cui ammirare il panorama sull’intera Valmarecchia. Nel Ravennate vale sicuramente una visita Brisighella, situata alle pendici del parco naturale della Vena del Gesso.

Una giornata al museo

Non solo centri commerciali: la Romagna è ricca di musei e palazzi storici nei quali rifugiarsi in caso di pioggia. Perché non sfruttare queste occasioni per lasciarsi sorprendere dall’arte e dalla bellezza? A Rimini, in pieno centro, ci sono due vere e proprie chicche - l’una vicinissima all’altra - per gli appassionati di arte contemporanea e cinema. Una è il nuovo sito museale di arte contemporanea P’Art- Palazzi dell'arte di Rimini, inaugurato il 24 settembre 2020 come sede permanente dell'eclettica raccolta di opere d’arte contemporanea donate alla Fondazione San Patrignano. Una raccolta frutto della prima grande iniziativa italiana di endowment, che oggi arricchisce il cuore storico di Rimini con opere dal respiro internazionale. Poco lontano, all’interno di Castel Sismondo, ecco il Fellini Museum, polo museale diffuso, di nuova concezione, dedicato al genio di Federico Fellini, che a Rimini ha avuto i natali nel 1920. Gli amanti dell’arte contemporanea che intendano sostenere uno spazio devastato dall’alluvione di metà maggio possono recarsi a Faenza, al museo Carlo Zauli, scultore ceramista noto in tutto il mondo. Fondato nel 2002 dai figli di Zauli, il museo era diventato in breve tempo un punto di riferimento per la vita culturale cittadina: l’alluvione di metà maggio, purtroppo, ha danneggiato irrimediabilmente laboratori e spazi espositivi. Sul sito web del museo c’è il link al crowdfunding dedicato).

Un bagno alle terme

Per prendersi cura di sé stessi e trasformare una giornata di pioggia in una pausa di benessere, ci si può sempre rifugiare in un centro termale. Sulle prime colline ravennati le Terme di Riolo offrono proposte per tutta la famiglia, mentre nel Forlivese si può optare per le terme di Castrocaro e approfittare per visitare la meravigliosa rocca, con gli Arsenali medicei. Nell’entroterra cesenate le terme di Bagno di Romagna sono un’oasi di benessere, bellezze naturali e ottimo cibo; Rimini e Riccione offrono entrambi i propri centri termali, con percorsi di talassoterapia tutti da scoprire.

Itinerario per chi è a Cervia (o nei dintorni)

I turisti che soggiornano tra Cervia e Milano Marittima hanno l’opportunità di visitare un’oasi naturalistica estremamente ricca di avifauna: le saline, riaperte dopo un periodo di stop forzato per i danni subiti dall’alluvione di metà maggio. Situata all'ingresso della città, la Salina riesce sempre a incantare con la sua storia e il fascino naturalistico dei bacini salanti e della fauna che li abita, come aironi, cavalieri d'Italia e gli incantevoli fenicotteri rosa. Consigliato – anche per sostenere la ripartenza delle attività, duramente provate - l'acquisto di un sacchetto di sale dolce prodotto nella salina Camillone: l’unica che produce ancora il sale artigianalmente, con gli attrezzi di legno di una volta e le procedure tradizionali. In compagnia di esperti salinari è possibile visitare (negli orari indicati sulla relativa pagina Facebook e costantemente aggiornati) l'antica salina. Da non trascurare, soprattutto se si è in vacanza con bambini e ragazzi, la Casa delle Farfalle: un vero e proprio angolo di natura tropicale, incorniciato dalla suggestiva pineta cervese. Il centro apre ogni primavera la sua serra, popolata da centinaia di coloratissime farfalle. L'atmosfera serena affascina da sempre persone di ogni età, offrendo un'esperienza istruttiva per gli ospiti più curiosi grazie al percorso botanico esterno e al padiglione adiacente, allestito con terrari di insetti bizzarri, provenienti da tutto il mondo.

Aggiungiamo un posto a tavola

Quale miglior pretesto della pioggia per concedersi una full-immersion nella cucina tipica romagnola? Dalla costa all’entroterra, gli itinerari del gusto sono molteplici: il punto di partenza, si sa, è sempre la piada, pietanza cardine della cucina tradizionale, con origini antichissime e ricette variabili a seconda della località in cui ci si trova. Per il resto, sulle tavole romagnole possono essere presentati prodotti provenienti dal mare o dall’entroterra. È possibile assaporare il mare in tutte le sue forme culinarie, cappelletti e passatelli in brodo sono una passione innata anche in piena estate, così come la morbidezza dello squacquerone, mentre si gustano vini robusti e sinuosi, in primis il Sangiovese di Romagna. Un classico estivo – anche in caso di cielo grigio – è gustare al tramonto i sardoncini ancora scottanti, avvolti nella carta gialla.

Che ci sia il sole o la pioggia, ogni giorno in Romagna è l’inizio di un viaggio tra sapori e profumi che resteranno impressi nella memoria.