EMILY POMPONI
Meteo

Il ciclone Petar (e non Circe) arriva con pioggia e freddo: ecco cos’è

Il vortice atlantico attraverserà l’Italia da nord a sud, in netto contrasto con il caldo del Mediterraneo di questi giorni. C’è anche il rischio grandine? La risposta all'esperto

Bologna, 5 agosto 2023 - L’autunno improvviso ha un nome, e non è Circe: si chiama Petar ed è il ciclone atlantico che porterà fino a lunedì piogge, vento e aria fresca in Italia, in netto contrasto con il caldo del Mediterraneo che abbiamo vissuto fino a ieri. Ma sbagliamo a chiamarlo Circe. Il nome ufficiale di questa tempesta estiva è infatti Petar: ecco cos’è e cosa aspettarsi.

Il ciclone Petar nelle carte dell'Aereonautica Italiana
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Che cos’è Petar?

Petar è un vortice atlantico di bassa pressione che attraverserà l’Italia da nord a sud nelle prossime 24 ore. Il suo nome è stato stabilito dal programma di “storm naming”, o denominazione delle tempeste, stabilita Eumetnet, il servizio metereologico dell’Aeronautica militare in coordinamento con i paesi del Gruppo del Mediterraneo centrale. Come spiega Eumetnet, tra domenica 6 e lunedì 7 agosto ci sarà una significativa diminuzione della pressione atmosferica: questa sarà la nascita di Petar. Il ciclone atlantico porterà con sé basse temperature interrompendo temporaneamente il caldo estivo con discese anche di una decina di gradi.

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Perché non si chiama Circe?

“Circe”, come anche “Caronte” è un nome fantasioso che circola nel web. “In realtà, i meteorologi professionisti usano procedure di denominazione delle tempeste ben precise per chiamare i fenomeni e che sono stabilite dall’Organizzazione meteorologica mondiale - spiega il meteorologo Luca Lombroso -. Ufficialmente vengono dati nomi soltanto a tempeste e cicloni extra tropicali per una questione di allertamento, come per esempio il ciclone Minerva che ha causato l'alluvione in Romagna. Si tratta di una procedura introdotta da poco, perché prima non c’erano gli elementi per farlo".

Ciclone Petar in Emilia Romagna

Il problema da porsi è il contrasto tra il vortice di aria fresca in alta quota e l’aria calda e l’umidità preesistente nel suolo Mediterraneo. Quando l’aria fredda di origine atlantica irrompe nel Mediterraneo si crea così instabilità atmosferica, dando origine a fenomeni come grosse grandinate o downburst estremi. “Possono esserci, e ce ne sono stati. Ma non è questa la zona colpita” spiega Lombroso. La perturbazione che stiamo vivendo era associata al un ciclone del Nord Europa, chiamato Patrizia. Quella di oggi, che sta interessando il nord est dell’Italia, porta instabilità soprattutto in Slovenia e Croazia. Qui, fino a poche ore fa, era in corso una forte ondata di caldo; per questo, adesso si attendono anche alluvioni. “In Italia è considerabile una classica perturbazione estiva temporanea. Perché anche in estate può piovere”.

Rischio grandine?

“È una situazione da maltempo ma non così potente". Non dobbiamo dunque aspettarci i grossi chicchi di grandine che hanno causato danni ad auto e abitazioni, “perché quei chicchi vengono più facilmente quando c’è molto molto caldo ed entra poca aria fredda, verificandosi la cosiddetta ‘bassa forzatura sinottica’. In pratica è peggio quando c’è una coda di un fronte freddo che non entra in pieno con molto caldo, rispetto a casi come quello che stiamo vivendo, dove entra un vero fronte polare che passa e se ne va”, spiega Lombroso.

Freddo, piogge e vento ad agosto: fino a quando

Il vortice atlantico è dunque un vero e proprio fronte polare. “È attivo, fa piogge forse qualche grandinata, ma non è una situazione da grandinate giganti” commenta Lombroso. Sarà una tempesta estiva, una “pausa dal caldo”, a cui seguirà il ritorno di alte temperature già da domenica.