Commissario post alluvione Emilia Romagna, Cdm su leggi regionali senza Meloni

Per impegni personali la premier non sarà presente. Intanto c’è sì con riserva da parte del generale Figliuolo, ma anche da Fabrizio Curcio. Sullo sfondo restano Nicola Dell’Acqua, commissario per l’emergenza idrica, e Guido Bertolaso

Bologna, 22 giugno 2023 – Oggi doveva venir presa la decisione sul nuovo commissario per i danni da alluvione in Emilia Romagna, ma il Consiglio dei ministri è stato rinviato a causa di sopraggiunti impegni personali della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a martedì prossimo alle ore 18. Oggi si è tenuto un Cdm lampo solo per l'esame di alcune leggi regionali.

Slittano a martedì 27, quindi, il via libera al disegno di legge quadro con le norme sulla ricostruzione dopo le calamità naturali e il testo del ministro dei Trasporti Salvini che inasprisce le regole per la sicurezza sulle strade.

La bozza del ddl quadro in materia di ricostruzione post calamità prevede che in caso di ricostruzione d'interesse nazionale post-calamità, la nomina del commissario avviene “d'intesa con con le Regioni e le Province autonome interessate”. 

Riguardo i nomi in ballo, nonostante ancora non si abbia alcuna certezza, il generale Figliolo pare sia il favorito.

“Penso che il governo farà le sue scelte, io sono un servitore dello Stato. In questo momento ho un incarico che mi piace molto, in caso vedremo. Sono abituato a obbedire, perché chi sa obbedire, sa comandare". Queste le parole del generale Francesco Paolo Figliuolo, l’uomo della campagna vaccinale anti Covid, alla vigilia del consiglio dei ministri di oggi, dal quale insieme al disegno di legge con le nuove norme sulla ricostruzione, annunciato dal ministro Musumeci, potrebbe anche uscire il nome del commissario straordinario per l’alluvione in Emilia-Romagna.

Il generale Francesco Paolo Figliuolo potrebbe essere il commissario post alluvione
Il generale Francesco Paolo Figliuolo potrebbe essere il commissario post alluvione

Più o meno dello stesso tenore, ma a microfoni spenti, la risposta che al governo avrebbe dato Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, un altro dei nomi che piacciono dalle parti di Palazzo Chigi. Un sì con riserva, insomma, più che altro condizionato da possibili profili di incompatibilità con l’incarico che ricopre. Sullo sfondo restano Nicola Dell’Acqua, commissario per l’emergenza idrica, e Guido Bertolaso. Certo è che l’esecutivo ormai è più propenso a indicare un tecnico piuttosto che un politico, specie dopo le turbolenze dei giorni scorsi, lasciando dunque a Bonaccini il ruolo di convitato di pietra. Davanti alla commissione ambiente della Camera il governatore ha chiesto di "individuare immediatamente norme, governance e risorse", ricordando come nel 2012, dopo il terremoto, le risposte "arrivarono a una settimana" dalle scosse.