Covid Romagna, casi in aumento. "Ma i vaccini funzionano"

Nell’ultima settiamana registrati oltre 1.500 contagiati. Altini: "Crescono i ricoveri, ma non ci sono pazienti gravi"

Cesena, 14 ottobre 2022 - ​Altri mille e 500 nuovi contagi in più in una settimana. La Romagna non si sottrae all’escalation dei nuovi positivi al covid (qui l'ultimo bollettino della regione) che sta caratterizzando questo inizio d’autunno: dai 5.542 della settimana precedente il balzo supera il tetto dei settemila (esattamente 7.045) nei sette giorni tra il 3 e il 9 ottobre, gli ultimi sotto la lente dell’Asl Romagna per l’elaborazione del consueto bollettino settimanale sull’andamento della pandemia.

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Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna
Mattia Altini, direttore sanitario dell’Ausl Romagna

E crescono anche i ricoveri: mercoledì 12 ottobre le strutture ospedaliere della Romagna ne avevano in cura 159 (di cui 3 in terapia intensiva) contro i 117 di martedì 4 ottobre. Nove i decessi, contro i 5 della settimana precedente. Sono aumentati i focolai nelle strutture residenziali socio sanitarie e in tutte le aree territoriali della Romagna, con uguale tendenza: nel Cesenate si sono contati 1.564 nuovi casi, nel Forlivese 1.366, a Rimini 1.643 nuovi contagi e a Ravenna 2.472. La variante presente nella stragrande maggioranza dei casi positivi certificati nel laboratorio analisi di Pievesestina sono ancora attribuibili alla BA.5, con una minima percentuale di BA.2.

Dottor Mattia Altini, direttore sanitario dell’Asl Romagna, come si possono leggere questi dati? Come l’inizio di una nuova ondata guardando con estrema apprensione al picco assoluto di quest’anno, ossia i 39.243 casi della settimana tra il 3 e il 9 gennaio con i 506 ricoveri di lunedì 24 dello stesso mese?

"Quello scenario si riferisce a un periodo in cui erano in corso ancora le vaccinazioni . Non dovrebbe ripresentarsi, soprattutto con quella virulenza. Dobbiamo essere ottimisti. Avremo molte persone coinvolte che affronteranno la patologia con maggiore serenità perché coperti dall’immunità. Ci saranno sintomi ma molto inferiori a quelli a cui abbiamo assistito in passato benché sia reale la possibilità di reinfettarsi".

Cosa c’è di diverso da allora?

"Che l’immunità acquisita con i vaccini sta reggendo. Il numero complessivo dei contagiati non è insignificante ma possiamo ribadire ai cittadini che se si vaccinano sono al riparo dalle conseguenze più gravi. Se guardiamo ai macro dati ci accorgiamo che le vaccinazioni hanno funzionato alla grande. Tutto questo ci porta alla consapevolezza di una dinamica con la quale dovremo convivere e abituarci ad essa".

Come si motiva dunque questo ennesimo crescendo?

"Le fluttuazioni sono stagionali e legate ai comportamenti delle persone, ossia agli spostamenti, alla costrizione in ambienti confinati, alla caduta delle restrizioni e, naturalmente all’età e allo stato di salute di ciascuno. Il virus sta innegabilmente circolando in modo ampio e sono cresciuti anche i ricoveri ma non ci soni casi gravi. I reparti di malattia infettiva sono quasi vuoti il che significa che non si riscontrano insufficienze respiratorie".