Sanità Emilia Romagna: 100 euro all’ora ai medici del pronto soccorso che fanno straordinari

Siglata una nuova intesa tra Regione e Sindacati per affrontare la grave carenza di personale medico e ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni

Bologna, 28 aprile 2023 – Una nuova intesa tra Regione-Sindacati ha stabilito che, nei Servizi di Emergenza-urgenza del sistema sanitario dell’Emilia-Romagna, a tutti i professionisti sanitari che effettuano attività straordinaria, su base volontaria, vengono riconosciuti 100 euro all’ora.

Una decisione che vale per l’anno corrente, quindi dall’1 gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, e presa per affrontare la grave carenza di personale medico e ridurre l’utilizzo delle esternalizzazioni.

Per l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, si tratta di un “Accordo importante per riconoscere ai nostri professionisti sanitari lo sforzo che ogni giorno mettono in campo per assicurare continuità e qualità del servizio” nei Pronto soccorso e nella rete del 118.

L’accordo, che segue la legge regionale, è stato formalizzato con una delibera di Giunta e sottoscritto con le Organizzazioni sindacali di categoria (Cgil Fp, Cisl Medici, Uil Medici, Anaao Assomed, Aaroi Emac, Anpo, Ascoti, Fials, Fvm, Fassid).

Pronto soccorso Emilia Romagna: 100 euro all'ora ai medici che lavorano in straordinario
Pronto soccorso Emilia Romagna: 100 euro all'ora ai medici che lavorano in straordinario

Dunque le Aziende e gli Enti del Servizio sanitario regionale possono ricorrere al lavoro straordinario in via eccezionale e per il tempo strettamente necessario, mentre i 100 euro all’ora sono una tariffa oraria che va oltre quanto stabilito dal Contratto collettivo nazionale di lavoro.

Due gli ambiti interessati: tutti i Servizi di emergenza-urgenza ospedalieri delle Aziende ed Enti del servizio sanitario regionale e, considerata la loro integrazione con l’organizzazione ospedaliera, anche i servizi della rete del 118, sia ambulanze e automediche che elisoccorso.

Il personale interessato

Il personale che può svolgere, su base volontaria, le prestazioni aggiuntive in Pronto soccorso e rete del 118 è costituito dai dirigenti medici che operano nelle Unità Operative di Pronto soccorso e 118 e dai dirigenti medici in servizio presso altre U.O. e inquadrati in discipline equipollenti o affini a quelle di Medicina e Chirurgia d’accettazione e d’urgenza.

Inoltre, nei casi in cui sia strettamente necessario per la copertura dei fabbisogni, l’accordo stabilisce che potrà essere valutato di consentire lo svolgimento delle prestazioni aggiuntive anche a medici in servizio presso altre U.O. e inquadrati in discipline diverse; in questa ipotesi i direttori/responsabili delle U.O. individueranno le specifiche attività che possono essere richieste ai dirigenti medici ed i relativi ambiti di autonomia, da esercitare nell’ambito dei contesti organizzativi dedicati ai casi che presentano minore complessità.

Spetta alle singole Aziende predisporre il piano delle attività da coprire mediante il ricorso alle prestazioni aggiuntive, anche alla luce dei carichi di lavoro e delle dotazioni organiche, con l’indicazione dei Servizi di emergenza-urgenza interessati e il budget programmato, che dovrà essere approvato dalla Direzione Generale Cura della persona, Salute e Welfare della Regione.

Infine, l’intesa stabilisce che il ricorso alle prestazioni aggiuntive è consentito in via eccezionale e temporanea, solo quando sia oggettivamente impossibile, per la copertura dei fabbisogni di personale, ricorrere ad assunzioni con contratto di lavoro a tempo indeterminato e determinato o all’impiego dei professionisti con contratti di lavoro autonomo.