
La consegna del premio alla contrada San Bartolomeo
Braccia incrociate, cinta imbracciata e sguardi fieri. I forzuti delle dieci contrade cittadine della Cavalcata dell’Assunta si sono presentati al Girfalco, nella serata di martedì, in occasione della 38esima edizione del ‘Tiro al Canapo’ ovvero una contesa di tiro alla fune, dando vita al più acceso e longevo tra i giochi medievali, in cui hanno trionfato i colori di contrada San Bartolomeo.
Ad aprire l’evento la medesima sfida della finale tra i rossoneri, detentori del titolo 2024, e i biancoviola di Fiorenza. Si tratta di due contrade che hanno nel Tiro al Canapo due delle loro maggiori fonti di allori: San Bartolomeo è infatti al primo posto nell’albo d’oro fra tutte le contrade, avendo inanellato nel corso della sua storia ben quindici trofei.
Da non sottovalutare, nella competizione del Tiro al Canapo, neppure le perfomance passate di Fiorenza, che può vantare nel suo palmares otto titoli in una delle competizioni che per sua natura è più capace di infiammare il già rovente tifo che solitamente accompagna le serate che conducono la città di Fermo al gran finale della Cavalcata.
Dopo ben quaranta tirate, le semifinali hanno visto darsi battaglia rispettivamente San Bartolomeo e Campiglione e, dall’altro lato, Fiorenza-Pila, prime due classificate dei rispettivi gironi A e B. Le lancette dell’orologio segnavano le ore 1.41 quando è calato il silenzio assoluto: la gara combattuta sulla pedana e sui gradoni, con i rispettivi contradaioli protagonisti di un vero e proprio tifo da stadio, fino all’urlo liberatorio per la netta affermazione di due tirate a zero a favore dei vincitori.
Insieme al priore Gian Luca Iervicella, in campo come allenatore, hanno festeggiato: Lorenzo Bromo, Matteo Lamponi, Michele Mancini, Manuel Mancini, Luca Minnucci, Andrea Montanini, Simone Santanafessa, Erik Clementi, Francesco Francavilla, Alex Giommarini, Alberto Indiveri, Maurizio Nunzi, Christian Poletti e i responsabili Paolo Vallesi e Alessandro Cococcioni (in foto sopra).
Altrettanto liberatori anche i loro commenti a caldo dopo la netta affermazione contro i rivali: "Il risultato arriva dopo un lungo e faticoso allenamento, che ci ha visti impegnati tutto l’anno, con tre allenamenti a settimanali dal mese di aprile. Condividiamo la gioia con tutti i componenti della nostra contrada: dedichiamo la vittoria numero sedici a loro, ma soprattutto ai quattro nuovi tiratori che si sono aggiunti al nostro splendido gruppo".
g. c.