FABIO CASTORI
Cronaca

Truffa milionaria con il Superbonus. Nove indagati, l’inchiesta si allarga

Nel mirino della Guardia di Finanza sono finiti imprenditori e professionisti legati all’attività della Genco srl

Truffa dei rimborsi con il superbonus edilizi: come funzionava il raggiro scoperto dalla Guardia di Finanza

Truffa dei rimborsi con il superbonus edilizi: come funzionava il raggiro scoperto dalla Guardia di Finanza

Fermo, 6 febbraio 2025 – L’indagine sui superbonus edilizi 110% della Guardia di Finanza di Fermo si intensifica, concentrandosi sull’attività della società Genco srl, con sede operativa a Corridonia. Al momento, gli indagati, compresa la società, sono nove.

Coinvolti nella frode del superbonus

I principali indagati includono due imprenditori edili: Gianluca Antosa, amministratore della società Genco, ritenuta il centro della frode, e Damiano Nociaro. Due ingegneri sono coinvolti: Peppino Buono e Valerio D’Agostino. Inoltre, tre commercialisti: Stefano Iommi, Simone Mancini e Piergiorgio Ripa, e il direttore dei lavori, Maryan Vannini. Essi, a vario titolo, sono sospettati di aver orchestrato una frode complessa tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti e la predisposizione di false asseverazioni.

Espansione delle indagini

Le indagini potrebbero estendersi ulteriormente, coinvolgendo altre figure di spicco del Fermano e dell’Ascolano, compresi imprenditori legati al mondo del calcio. Attualmente, queste persone sono considerate "informate dei fatti", ma sono a rischio. La Guardia di Finanza di Fermo, su delega della Procura di Macerata, ha sequestrato oltre 1,7 milioni di crediti fiscali inesistenti, grazie a un'attività investigativa dettagliata che ha interrotto la frode, ma che deve ancora essere completamente definita.

Modalità della frode e indagati

Il modus operandi prevedeva che la Genco stipulasse contratti per lavori edilizi sui condomini nella provincia di Fermo, per oltre 16 milioni di euro, facilitando il superbonus con fatture false. Gli ingegneri presentavano false asseverazioni all'Enea, mentre i commercialisti apponevano i visti di conformità e trasmettevano i modelli di cessione del credito all’Agenzia delle Entrate. Anche l’amministratore di alcuni condomini di Lido Tre Archi è sotto esame. Gli sviluppi delle indagini sono attesi con apprensione.