CRISTINA RUFINI
Cronaca

Festini hard con la studentessa. "Mi fidavo, l’aveva vista crescere"

Processo a Magnani accusato di aver fatto prostituire la figlia della donna con cui aveva avuto una relazione. La deposizione in aula della madre: "Lei rimaneva con lui, certo. Poi la scoperta dei rapporti intimi"

La testimonianza in tribunale (foto di repertorio)

La testimonianza in tribunale (foto di repertorio)

Ferrara, 23 maggio 2024 – “Pensavo le volesse bene come a una figlia, l’ha vista crescere". E’ forse uno dei passaggi più difficili della testimonianza della mamma della ragazzina la cui prostituzione sarebbe stata favorita da Davide Magnani, il ferrarese di 56 anni a processo per un presunto giro di festini hard ’conditi’ dal consumo di cocaina. Vicenda che era emersa a seguito di un servizio della trasmissione televisiva ‘Le Iene’.

L’uomo fu arrestato a marzo del 2021 dai carabinieri, con l’accusa di organizzare serate hot, durante le quali avrebbe fatto prostituire una studentessa, che poi si scoprirà in seguito essere la figlia della donna con cui aveva avuto una relazione dal 2007 al 2019, come raccontato dalla stessa madre della ragazza, ieri in aula davanti al tribunale in composizione collegiale. Uno di questi incontri fu però filmato da uno dei partecipanti, che poi – come raccontò lui stesso in un secondo momento – rimasto choccato da quanto avvenuto, decise di inviare il materiale alla trasmissione di Mediaset.

Era marzo di tre anni fa quando Davide Magnani, 56 anni, fu arrestato al termine di un’inchiesta nata a seguito del video inviato a Le Iene da uno dei partecipanti alla serata hard con la studentessa
Era marzo di tre anni fa quando Davide Magnani, 56 anni, fu arrestato al termine di un’inchiesta nata a seguito del video inviato a Le Iene da uno dei partecipanti alla serata hard con la studentessa

In questo modo si accesero i riflettori su quanto accadeva in quell’appartamento di Ferrara, dove madre e figlia avevano vissuto fino a poco prima. Le accuse di cui ora è chiamato a rispondere davanti al collegio sono atti sessuali con minore di 14 anni, atti sessuali con minore tra i 14 e i 16 anni, cessione di cocaina, sfruttamento della prostituzione e produzione di materiale pedopornografico.

Nel corso dell’udienza di ieri la madre e prima di lei il padre della studentessa – il quale però all’epoca dei fatti non viveva più con la figlia, perché separatosi in precedenza – hanno ripercorso gli anni precedenti il video, e il rapporto tra la ventenne e l’imputato. "Lei era molto in confidenza – ha raccontato la madre con chiarezza ma provata difficoltà nel ricordare la vicenda – e io ero tranquilla, mi fidavo, pensavo le volesse bene come a una figlia. Poi ho scoperto che nel 2013, probabilmente, lei si era infatuata e che c’erano stati degli approcci sessuali con lui. Non solo, mia figlia mi ha detto anche che in un periodo, forse il 2015, Magnani le dava dei soldi per gli atti sessuali con lui e che quella serata era stata organizzata per aiutarla a fare soldi per poter acquistare l’eroina".

In risposta alle domande di pm e presidente del Collegio, la donna ha raccontato come ha saputo del video. "Mio figlio più grande mi ha telefonato – ha spiegato – prima ho visto delle foto e da lì intuivo qualcosa di familiare, poi una volta visto il video ho riconosciuto mia figlia da alcuni particolari e l’ambiente della casa dove è stato girato: quella dove abitavamo. Non ho più avuto contatti con Magnani da allora. Lui mi ha scritto una lettera dal carcere, cui non ho risposto".