Ferrara, 21 ottobre 2024 – Ancora una volta nell’arco di breve tempo il Reno si alza e fa paura. I centesi lo osservano con apprensione, pregando che non li tradisca e che riesca anche stavolta a reggere l’enorme mole di acqua che si è concentrata fra gli argini. Ben due piene in tre giorni. Quella di venerdì, arrivata a 7.81, metri si era assestata tra il livello arancio e quello rosso, richiedendo la chiusura della passerella pedonale del ponte vecchio tra Cento e Pieve.
Ma è stata la seconda a spaventare ancor di più i centesi. Sabato sera, infatti, con il cielo che badava a riversare secchiate di pioggia sul territorio ma soprattutto a monte, la preoccupazione è iniziata a montare seriamente vedendo i livelli idrometrici di Reno salire e quelli dei suoi affluenti di sinistra, cioè Samoggia, Lavino e Ghironda, andare velocemente oltre i livelli rossi in una giornata in cui la Regione aveva innalzato la soglia ad allerta rossa valida fino alla mezzanotte appena trascorsa per poi scendere solo al primo gradino inferiore.
Una notte e una domenica di timore riversato anche sui social, con gli occhi all’acqua che sale e le orecchie alla notizia della rottura del Lavino sulla vicina persicetana. A questo si aggiunge l’apprensione per parenti e amici dei territori vicini che si sono trovati a fare i conti con il disastro dell’acqua. I centesi ancora una volta hanno guardato con speranza al Cavo Napoleonico rimasto chiuso, mentre ieri la seconda e più grande piena del Reno si dirigeva verso Cento e portava l’acqua sempre più vicina al ponte, richiedendo nuovamente già in mattinata la chiusura della passerella pedonale visto l’innalzamento a soglia 8 metri. Alle 14.45 il colmo massimo ha toccato gli 8.69 metri, sotto di un solo centimetro dalla linea rossa e con il Cavo Napolenico aperto alle 14. “Si era deciso di non usarlo per la prima piena, lasciandolo vuoto per la seconda ondata che era stata prevista più importante – spiega Daniele Garuti, sindaco di Poggio Renatico e presidente della Provincia –. Con l’ingrossarsi del Po non avrebbe ricevuto le acque e dunque si è deciso di aspettare e usare il Cavo come invaso, dando un ristoro di circa cinque milioni di metri cubi d’acqua, alla seconda piena”.
È a Gallo invece che nel tardo pomeriggio si è iniziato a posizionare sacchi di sabbia all’altezza dello sfioratore, dove l’argine si abbassa. “L’acqua ha invaso la strada che è stata chiusa – prosegue Garuti –. La protezione civile ha posizionato circa 500 sacchi di sabbia per sicurezza, innalzando così quella parte di argine che si abbassa”. E Ora? “Stiamo a vedere che succederà a metà settimana, vista la nuova previsione di pioggia” conclude il sindaco. In serata, come annunciato dal sindaco di Cento Edoardo Accorsi, il livello ha iniziato a scendere. La protezione civile locale, oltre a tenere monitorata la situazione nel Centese, già dalla notte di sabato ha visto il gruppo degli alpini di Cento portare aiuto alle popolazioni alluvionate a Bologna, Pianoro e nel territorio di Reno Galliera, insieme ai ragazzi di Renazzo Soccorso.