NICOLA BIANCHI
Cultura e spettacoli

Springsteen a Ferrara, molte le polemiche social contro il concerto: poi la risposta del sindaco Fabbri

La vicenda della mancata cancellazione è rimbalzata anche sulla stampa internazionale. Il produttore discografico Cecchetto: “È come in guerra, gli artisti servono a tirare su il morale”

Ferrara, 18 maggio 2023 – Bruce Springsteen finisce sulla graticola social per la decisione degli organizzatori di confermare il concerto che il boss terrà questa sera a Ferrara. Mentre ormai tutto è pronto e nell’area cominciano ad arrivare i 50.000 spettatori attesi per il live, parecchi cittadini si rivolgono su Twitter direttamente al rocker per criticare la scelta di confermare la data in una location che dista pochi km dalle zone dell’Emilia Romagna devastate dal maltempo. Tra questi la giornalista Tiziana Ferrario che twitta: “Adoro Bruce Springsteen ma davanti ai morti e ai paesi sommersi nel fango il concerto di Ferrara stona. Una volta si andava a spalare e aiutare chi era sommerso nel fango non a cantare e ballare spensierati nella stessa zona”.

Persone in coda ai cancelli per il concerto di Bruce Springsteen
Persone in coda ai cancelli per il concerto di Bruce Springsteen

Dopo la conferma del concerto, la vicenda è rimbalzata anche sulla stampa internazionale con ‘The Indipendent’ che titola “Bruce Springsteen condannato per la ‘scandalosa’ mancata cancellazione dello spettacolo in Italia nonostante le mortali inondazioni”. E sui social abbondano le condanne e le richieste di intervento del Governo per fermare il live. “Non ci sono parole! Una regione in ginocchio, morti, sfollati, città e campagne devastate e a Ferrara canta Bruce Springsteen? Contano solo i soldi, bellezza!”, commenta qualcuno. “Hanno annullato il GP di Imola per l’alluvione ma non il concerto di Bruce Springsteen a Ferrara....perché?”, chiede un altro cittadino. Mentre un fan delle zone alluvionate sbotta: “Aspettavo questo concerto da un anno, ma sono bloccato in casa e quindi costretto a rinunciare. Spero solo che i soldi del biglietto vengano dati alla protezione civile, ma in questo mondo, chi di speranza vive disperato muore! Vergognatevi tutti!” Qualcuno prende le difese del Boss e spiega che la cosa non dipende da lui: “La ‘polemica social’ su Bruce Springsteen a Ferrara? Mi pare che la cosa sia semplice: se la protezione civile, il prefetto ecc. dicono che si può fare perché non è pericoloso e non danneggia soccorsi a aiuti a zone inondate, si fa. E viceversa”. “Se Bruce Springsteen è ancora quel Bruce, tranquilli che il concerto a Ferrara non sarà né inutile né fuori luogo”, assicura un altro utente. Qualcuno suggerisce un lieto fine alternativo: “Capisco che sia difficile annullare il concerto di Bruce Springsteen, ma spero che gli incassi vadano devoluti agli alluvionati”.

La risposta del sindaco Fabbri

Alle polemiche social che in queste ore si stanno scatenando contro il concerto-evento di Bruce Springsteen, risponde con un lungo post il sindaco Alan Fabbri.

"Come potete immaginare - scrive il primo cittadino di Ferrara - sono stati giorni molto intensi, anche se ovviamente non sono paragonabili a quelli vissuti dai nostri fratelli romagnoli. Chiedo scusa se mi sono assentato qualche giorno dal darvi personalmente comunicazioni ma come potete immaginare siamo stati tutti molto impegnati nel risolvere le criticità incontrate a causa della pioggia che, per fortuna, non ha creato danni nel nostro territorio. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare un momento del genere quando, due anni fa, si iniziavano a gettare le basi per questo concerto”.

Un concerto, aggiunge, “che vista l'enorme complessità non può prevedere rinvii o annullamenti dopo aver coinvolto migliaia di lavoratori, e che vede confluire in città migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo, che hanno comprato un biglietto aereo, una stanza d'albergo per diversi giorni e si organizzano da tempo per raggiungerci”. Poi l'aggiunta: “Mi dispiace se qualcuno può aver pensato che Ferrara sia rimasta insensibile alla tragedia in Romagna solo perché non ha annullato il concerto del Boss. Ma vi posso garantire che da ex sindaco di Bondeno, che ha vissuto il terremoto del 2012, in prima linea, non ho mai chiesto che l'Italia o la Regione fermasse campionati, eventi e produzione di aziende per solidarietà nei nostri confronti. Primo perché non risolve nulla, se non creare altri danni economici a territori, lavoratori e imprese che hanno investito ingenti somme per la realizzazione dell'evento, secondo perché è un livello di demagogia che non mi appartiene”.

Perché è di questo che si tratta, spiega ancora Fabbri: “In Italia c'è ancora una parte dell'opinione pubblica che pensa che il mondo degli eventi non sia un settore uguale agli altri, che se ne può fare tranquillamente a meno, e in virtù di questo può essere sacrificato in qualsiasi occasione. Nella realtà dei fatti sono aziende e persone che hanno subito più di tutte le altre categorie il peso di due anni di restrizioni Covid, ed è un peccato che qualcuno oggi lo abbia già dimenticato. Conosco i romagnoli, grandi lavoratori e di grande cuore e sono felice per i messaggi che in queste ore ho ricevuto proprio da loro, esortandomi a non leggere le critiche e ad andare avanti”. Poi l'affondo verso “tutti gli oppositori politici locali che, per posizioni meramente ideologiche, sono costretti a sfruttare ancora una volta tragedie come queste, che non mi vedono in alcun modo responsabile, per infangare il buon nome del mio operato e della città”.

“Credo - scrive ancora - che la musica tutta, e a maggior ragione a questi livelli, abbia il grande potere di unire popoli e sensibilità di ogni parte del mondo. Oggi Ferrara, come Forlì, Faenza, Cesena, Imola, Ravenna e tutta l'Emilia Romagna sono il centro del mondo e avranno l'occasione di dimostrare che nonostante tutto non ci pieghiamo dinanzi alle avversità. Ma reagiamo attivamente, continuando a lavorare in silenzio e a testa bassa per il nostro territorio. Godendo della popolarità mondiale che in questo momento abbiamo come città, credo possiamo fare molto di più che restare inutilmente fermi annullando un concerto. Oltre alle squadre di soccorso che già operano in quelle zone da giorni, ho chiamato il sindaco Massimo Isola perché abbiamo deciso di "adottare" il comune di #Faenza, uno dei più colpiti, per dimostrare fattivamente tutta la nostra solidarietà”.

Oltre alla donazione di 10mila euro dal Comune di #Ferrara, “potranno pervenire le vostre attraverso questo iban IT20V0627013199T20990000808 intestato al Comune di Faenza con causale "Donation for the flood Emergency 2023”.

Infine la chiusura: “Vi ricordo che Ferrara non è isolata e può essere raggiunta in vari modi: attraverso la A1, treni speciali e ultimamente sono stati riaperti anche tratti della a14 interessati dall'alluvione. Entrate sul canale Telegram per avere tutte le informazioni in tempo reale https://t.me/bruceferrara Che la musica di questa sera raggiunga le popolazioni colpite dall'alluvione con un unico grande abbraccio. Buon concerto”.

Il produttore Cecchetto: “È come in guerra, gli artisti servono a tirare su il morale”

Sulla polemica che si è innescata attorno al concerto del Boss, è intervenuto anche il produttore Claudio Cecchetto: "Penso – così all'Adnkronos – sempre che se le cose si possono fare, si devono fare. Il concerto di Bruce Springsteen è stato organizzato perché era una cosa bella, perché serviva, perché le persone avevano voglia di questa cosa. Bisogna cercare di essere superiori a questo evento negativo, per far capire che se il fato vuole rovinarle noi faremo di tutto per sconfiggerlo”.

“Stiamo parlando di tempo libero per l’anima – continua il produttore discografico che di concerti ha una lunghissima esperienza –, per il benessere psichico. Se subiamo un torto da parte della natura non aumentiamo questo torto mettendoci del nostro”. Il tema della sicurezza è ovviamente prioritario: “Chiaramente bisogna che tutto sia fatto in sicurezza, tenendo presente e garantendo l’incolumità delle persone. Ma se questa viene garantita in tutti i suoi aspetti, perché non fare un evento atteso, bramato che può cambiare anche lo stato d’animo della gente in un momento difficile? È come in guerra: gli artisti servivano a tirare su il morale in un momento difficile”.

E racconta la situazione a Riccione: "Devo dire che per fortuna siamo in una terra dove i romagnoli e gli emiliani hanno la protezione civile nel Dna e la voglia di mettersi a servizio degli altri. Io ho visto anche qui a Riccione, che pure non è tra le città più colpite, che chi poteva dava una mano agli altri, addirittura la protezione civile invitava a fermarsi. Non abbiamo bisogno di troppe mani, abbiamo bisogno di un buon coordinamento”.