REDAZIONE FORLÌ

Ciechi sui bus, sindacato all’attacco: "I sintetizzatori vocali ci sono, ma spesso funzionano male"

La sigla Usb risponde al caso sollevato sul Carlino da un non vedente: "Problemi anche per altri passeggeri"

La sigla Usb risponde al caso sollevato sul Carlino da un non vedente: "Problemi anche per altri passeggeri"

La sigla Usb risponde al caso sollevato sul Carlino da un non vedente: "Problemi anche per altri passeggeri"

Ciechi e ipovedenti hanno difficoltà nel prendere un autobus: nelle scorse settimane Marco Lijoi, vicepresidente provinciale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti, aveva sollevato il caso sul Carlino. Ora ‘scende in campo’ anche l’Usb, l’unione sindacale di base degli autisti. Secondo il rappresentante dei lavoratori Giuseppe Montesano, la colpa dei disservizi e del malfunzionamento di diversi dispositivi elettronici che dovrebbero agevolare gli utenti con difficoltà visive, e non solo, non va addebitata ai conducenti dei mezzi.

"Una cosa va chiarita: tutti gli autobus sono dotati di vocalizzatore fin dagli anni 2000. Solitamente è abbinato al sistema cartelli indicatori, vale a dire i display con la scritta arancione e quelli più moderni che hanno i display con scritte in bianco". Tuttavia, c’è un problema: "Il sistema di vocalizzazione sugli autobus funziona ‘a casaccio’ spesso dando solamente fastidio all’autista perché la voce parte mentre l’autobus è in movimento e non alla fermata come dovrebbe essere. Gli autobus sono dotati di diversi sistemi elettronici e informatici, gestiti e supervisionati dal personale informatico aziendale, che troppo spesso però sono malfunzionanti. Capita che il sistema di localizzazione degli autobus non funzioni e quindi non venga fornito correttamente l’orario di arrivo di una corsa, oppure che non si riesca a validare un biglietto o non sia possibile pagarlo con la carta di credito, senza poi dimenticare i problemi nell’indicazione della direzione della linea con il rischio di far perdere l’autobus alle persone e agli utenti".

Montesano (Usb) va anche nello specifico raccontando episodi concreti: "Alcuni passeggeri hanno perso l’autobus per Santa Sofia, vedendone passare uno con l’indicazione errata per Borello. Poi c’è stato il caso di ‘Beppe Rotelle’ sulla linea 92 e la sua richiesta legittima di fermata a Capocolle in direzione Forlì, ancora senza soluzione dopo anni, e questo solo perché gli amministratori non sono capaci di trovare una soluzione per una fermata abilitata usufruibile". Start Romagna avrebbe, secondo il sindacato di base, carenze nell’accoglienza dei disabili, non solo dei ciechi: "Anni fa è stata fatta agli autisti una formazione sui disabili: fu fornito un librettino di 50 pagine circa, senza far capire chiaramente in che modo ci si dovesse comportare. Ecco allora che ogni autista più che guidare un autobus cerca la sopravvivenza personale con ogni sorta di soluzione alternativa".

L’Usb rivendica di aver "più volte sottolineato come alcuni sistemi informatici siano spesso mal gestiti e non funzionanti, generando sprechi e vanificando importanti investimenti".

Stefano Benzoni