QUINTO CAPPELLI
Cronaca

La dottoressa viene da Los Angeles: “Là tanti casi di droga e violenza, ora recupero il contatto umano”

Forlì: Alessandra Conforto si è trasferita dagli Usa e ora svolge servizio come medico di famiglia in val Montone. “Vivo a Portico, un paese magico, con panorami magnifici dove coltivo il rapporto con la comunità”

La dottoressa Alessandra Conforto in servizio a Portico

La dottoressa Alessandra Conforto in servizio a Portico

Da marzo 2022, con il pensionamento di Laura Pezzi, tre paesi dell’Appennino non avevano più un medico fisso: si tratta di Portico, San Benedetto e Bocconi. Fino al 31 dicembre 2023 l’ambulatorio di Portico è stato affidato a Giulio Zannetti, che esercitava a Rocca San Casciano ma nel frattempo si è a sua volta ritirato. I residenti sono stati costretti a spostarsi in altri paesi. Il Comune “ha messo a sua disposizione gratis i tre ambulatori – sottolinea il sindaco Maurizio Monti – per favorire un prezioso servizio in un periodo in cui non è facile trovare un medico nei paesi di montagna”. Problema comune ad altre località. Tutto vano, finché una portichese d’adozione non ha raccontato di avere una sorella dottoressa, benché in America: è stato necessario arrivare fin là per trovare un sostituto, che ha preso il posto pochi giorni fa. A Portico visita martedì (9-11), mercoledì (16-18) e venerdì (11-13), a Bocconi lunedì (16-17) e venerdì (9.30-10.30), a San Benedetto in Alpe lunedì (14.30-15.30) e giovedì (16.30-17.30), infine a Rocca San Casciano giovedì (9.30-12.30).

Forlì, 29 ottobre 2024 – “Sono contenta del passaggio da medico del Pronto Soccorso di Los Angeles, dove ho lavorato per 23 anni, a medico di famiglia a Portico, Bocconi, San Benedetto e anche a Rocca San Casciano”. Da lunedì 21 ottobre, la dottoressa Alessandra Conforto svolge, con incarico temporaneo, il servizio di medico di famiglia nei paesi dell’alta valle del Montone.

Dottoressa Conforto, com’è finita da Los Angeles a Portico?

“Sono nata a Ginevra da genitori italiani, trasferitisi poi a Firenze, dove mi sono laureata in Medicina nel 1991. Trasferitami in America, ho fatto ricerca per tre anni, specializzandomi in emergenza a Los Angeles, dove dal 2000 ho lavorato nel Pronto Soccorso: sia in quello della struttura universitaria sia in ospedali privati”.

Com’era il lavoro?

“Era un luogo da ‘ultima salvezza’: arrivavano pazienti di ogni tipo, i più poveri, e con problemi fra i più difficili. Dalla droga a patologie gravissime, fino alla violenza per risse e in famiglia”.

Perché ha lasciato la California?

“Da otto anni mia sorella Giovanna abita a Portico e ultimamente ha problemi di salute, che sta affrontando con eccellenti cure presso l’ospedale di Forlì e l’Irst di Meldola. Quindi voglio stare più vicino a mia sorella e nello stesso tempo cambiare luogo di lavoro”.

Il cambiamento, arrivando a Portico, è davvero netto...

“Da una grande città a un piccolo paese. Ma qui posso recuperare il contatto umano con i pazienti e con gli abitanti di piccole comunità”.

Cosa intende dire?

“Il rapporto con i pazienti è basato sulla conoscenza, il consiglio, l’aiuto. Poi questi luoghi sono eccezionali: Portico, dove vivo, è magica. Dove si trova un altro paese con mille presepi per Natale, costruiti dagli abitanti in tutte le vie? E San Benedetto è un luogo mistico: da dove si può contemplare un panorama così fuori dal tempo e dal mondo, se non dal balcone dell’abbazia che accolse Dante in esilio, con i monti davanti e la natura intorno? Bocconi e Rocca invece le devo ancora studiare”.

Svolgerà servizio anche a Premilcuore? È vero che le è già chiesto?

“Se potrò sì, ma ancora non c’è nulla di definitivo”.

Curerà paesi dove la maggior parte della popolazione è anziana.

“Qui avrò molto da imparare dai colleghi, dai pazienti stessi e anche dal sistema sanitario”.

Qual è la principale differenza rispetto al Pronto Soccorso?

“Lì avevo tanti aiuti diagnostici e colleghi specialisti con cui confrontarmi, qui però credo che ci sia qualcosa di più importante: il contatto umano in ambulatorio e i rapporti tra le persone nei paesi”.