
A sinistra, la platea del partecipato appuntamento dal titolo ‘Io non ci casco’, voluto dal comitato di quartiere del centro e dal gruppo di cittadini. Si è parlato di come combattere vari tipi di reato (foto Frasca)
Gli ‘Orgogliosi Forlivesi’ hanno fatto ancora centro. Infatti ha richiamato una notevole affluenza di cittadini l’incontro dal titolo ‘Non ci casco, informare è tutelare’ che il gruppo di residenti in centro storico, nato poco più di un anno fa per segnalare degrado e delinquenza, ha organizzato lunedì sera nella sala Avis di via della Torre insieme al comitato di quartiere. A informare i cittadini sui problemi legati alla sicurezza e sui comportamenti da tenere di fronte a truffe, aggressioni, furti, violenze familiari e altro sono stati il vice questore Enzo Tarquini, il comandante della stazione dei carabinieri Paolo Ricciardi, il comandante e vicecomandante della Polizia locale, Claudio Festari e Andrea Gualtieri, e infine l’assessore alla sicurezza Luca Bartolini.
"Inizialmente erano casi isolati – ha spiegato l’avvocato Laerte Cenni, uno dei fondatori degli ‘Orgogliosi Forlivesi’ –, ma le segnalazioni stanno crescendo: vogliamo fare sì che abbiano più forza nell’individuazione di fatti eclatanti o meno evidenti". Enzo Tarquini è andato subito al punto: "Sappiamo bene che molti cittadini non vogliono denunciare fatti illeciti o criminosi per una serie di ragioni quali il timore per la loro incolumità personale, non avere seccature o trovarsi coinvolti in un processo. Ma visto che la sicurezza sociale è un bene collettivo, di fronte a tali comportamento diventa fondamentale rivolgersi alle forze dell’ordine, chiamare il 112 e denunciare. La denuncia non rappresenta un esercizio sterile, ma il primo concreto passo per mettere in moto un’indagine che avrà un seguito e che, avendo un po’ di pazienza, porterà a risultati concreti". Tarquini ha poi evidenziato un mezzo: "Esiste un’applicazione che si chiama ‘YouPol’ che consente di far arrivare alla centrale operativa segnalazioni anche in forma anonima". E se arrivano video e immagini entro 48 ore, per alcuni reati può scattare l’arresto in flagranza.
Mentre il comandante dei carabinieri Paolo Ricciardi, da pochi mesi in città, ha notato "come quello forlivese e romagnolo sia un popolo coeso, che tende a non voltarsi dall’altra parte. Una telefonata al 112 può accelerare i tempi di reazione e l’inizio delle indagini". Claudio Festari, comandante della polizia locale, ha evidenziato come "la prima segnalazione del gruppo ‘Orgogliosi Forlivesi’ sembrava di poco conto ma che poi ha portato a risultati importanti a lungo termine". L’assessore alla sicurezza Luca Bartolini ha toccato il tema dell’importanza del lavoro di gruppo: "Il prefetto ha dato il via a un lavoro di squadra e di coordinamento con tutte le forze dell’ordine che ha portato a risultati positivi". Fronti di intervento? "Case popolari, regolarità di esercizi commerciali e alloggi abusivi". Poi l’assessore ha parlato dell’installazione e l’uso delle telecamere di sorveglianza: "Al momento abbiamo in funzione 667 occhi sulla città, ne installeremo altri 50".
Molte le domande. E anche qualche critica. Alla polizia locale è stato chiesto dei mancati interventi sui conducenti di monopattini che sfrecciano anche sui marciapiedi, nonché dei controlli sulle rivendite alimentari etniche. Il comandante Festari ha spiegato: "Prendiamo atto delle criticità nei servizi che voi segnalate, ma non è vero che non facciamo controlli. Nonostante siamo sotto organico, insieme all’Ausl ne abbiamo fatti e continueremo a farne".
Ieri in consiglio comunale si è affrontara anche la questione del Taser, una specifica arma a impulso elettrico, da dare in dotazione agli agenti della Polizia Locale. L’eventualità è, però, ancora al vaglio e l’eventuale adozione non imminente.