Forlì, 1 giugno 2023 – Ferdinando Carretta è morto a Forlì, dove viveva da quando era tornato in libertà. Il 4 agosto del 1989, a Parma, uccise a colpi d’arma da fuoco i genitori Giuseppe e Marta, 53 e 50 anni, e il fratello minore Nicola, ventitreenne, ma venne rintracciato solo nove anni dopo, quando si era trasferito in Inghilterra. A Londra lavorava come pony express e fu scoperto da un 'bobby' durante un controllo dei documenti.
Riuscì per anni a tenere segreta la strage e anche quando venne rintracciato nel 1998 assicurò di non sapere nulla dei suoi genitori. Poi però, in un'intervista televisiva durante una puntata di 'Chi l'ha visto?', confessò pubblicamente il suo reato, prima di renderla al pubblico ministero, spiegando nel dettaglio gli omicidi.
Dopo aver vissuto nel Regno Unito, Carretta fu condannato alla detenzione in una struttura psichiatrica per poi passare alla semilibertà nel 2004 e alla libertà completa nel 2015. Infatti, era stato assolto dalle accuse nel febbraio '99 perché ritenuto totalmente incapace di intendere e di volere all'epoca dei fatti, e nel maggio 2015 il magistrato di sorveglianza di Bologna aveva accolto, anche se con alcune prescrizioni, la richiesta di libertà avanzata dal suo legale, Cesare Menotto Zauli. Secondo il giudice la sua pericolosità sociale si era particolarmente attenuata. “Certamente mi sono pentito di quello che ho fatto - spiegò Carretta in un'intervista -. Ho rovinato non solo la mia vita, ma quella dei miei genitori, di mio fratello e dei miei parenti. La gente non ha niente da temere nei miei confronti, perché quello a cui guardo io è di fare una vita tranquilla, di lavorare, fare una vita normalissima”.
Al momento della morte, Carretta aveva 61 anni e abitava nella sua casa del quartiere Ronco, che aveva acquistato con l'eredità della famiglia. Infatti, da quando era tornato in libertà anziché tornare nella sua Parma aveva deciso di restare a Forlì.
Lavorava per una cooperativa sociale e a quanto si apprende era malato da tempo. A dare l'allarme un vicino di casa che non lo vedeva da qualche giorno: quando i vigili del fuoco sono entrati in casa hanno trovato il cadavere. La morte risalirebbe a qualche giorno fa.
Carretta per compiere la strage acquistò una pistola semiautomatica in un'armeria di Reggio Emilia e dopo gli omicidi nascose i corpi in bagno. Dopo aver minuziosamente pulito la scena del crimine, si liberò dei tre cadaveri occultandoli in una discarica alla periferia di Parma, a Viarolo. I corpi non furono mai ritrovati.
Al momento della scomparsa della famiglia, tutti pensavano che se ne fosse andata ai Caraibi, il 'paradiso degli scomparsi’ (il padre aveva lavorato per trent'anni come contabile in una nota azienda vetraria ed era stata ipotizzata la sottrazione di presunti fondi neri per fare una 'vita dorata’). I Carretta, dunque, furono visti dai vicini per l'ultima volta quel 4 agosto di 34 anni fa: pochi giorni dopo Ferdinando cambiò in banca due assegni - del padre e del fratello, con firma apocrifa - per sei milioni. Poi iniziò il balletto degli avvistamenti per diversi anni, prima in Puglia, poi in Algeria, quindi in luoghi esotici: Isla Margarita, Venezuela, Barbados, Aruba. Ma di elementi concreti, nessuna traccia.