MAURIZIO BURNACCI
Cronaca

Omicidio di Civitella, c’è la data dell’Appello: il nuovo legale chiede altre perizie sulle prove

Franco Severi venne decapitato, il 14 aprile si torna in aula a Bologna per il secondo grado. Entra in scena l’avvocato Marco Martines al fianco dell’imputato, il fratello della vittima, Daniele, che nel maggio scorso incassò l’ergastolo

A sinistra: Franco Severi, 53 anni, trovato la sera del 22 giugno 2022; la sua testa non è mai stata ritrovata. A destra: Daniele Severi, 65 anni, autista del 118 in pensione, condannato all’ergastolo (Frasca)

A sinistra: Franco Severi, 53 anni, trovato la sera del 22 giugno 2022; la sua testa non è mai stata ritrovata. A destra: Daniele Severi, 65 anni, autista del 118 in pensione, condannato all’ergastolo (Frasca)

Forlì, 22 gennaio 2025 – Adesso inganna il tempo nell’unico modo in cui il tempo si può fregare almeno per qualche istante: con una passione. Daniele s’è lasciato sedurre e trascinare dalla febbre del teatro. Ha fatto l’attore in uno spettacolo. Ma poi il tempo si riprende sempre la scena: il 14 aprile a Bologna è stata fissata una rappresentazione della realtà più stringente e costringente; il processo d’appello.

Daniele Severi, 65 anni, meldolese, autista del 118 in pensione, nel tardo pomeriggio del 23 maggio scorso è uscito dal tribunale di Forlì con le manette ai polsi e una destinazione: carcere della Rocca; il destino è ancora più tranciante: ergastolo, per avere ucciso il fratello Franco, per i soldi d’un scoglio di terra montana e il denaro d’un’eredità contesa con altri famigliari (i fratelli, tutti parti civili, difesi dagli avvocati Max Starni e Massimo Mambelli). Le conclusioni dei giudici togati e popolari hanno legittimato la scena ipotizzata dalla pm Federica Messina (che ha chiesto e ottenuto il massimo della pena): prima Daniele gli avrebbe sparato in testa, al fratello. Poi la testa gliel’avrebbe mozzata di netto, nascondendola in una risacca sconosciuta degli appennini: non è mai stato rinvenuto il capo del povero Franco, 53 anni, agricoltore, trovato ammazzato la sera del 22 giugno 2022 in un declivio del suo fondo agricolo, ereditato dei genitori morti, a Ca’ Seggio di Civitella. Carcere a vita per Daniele, ha sentenziato la Corte d’assise di Forlì presieduta da Monica Galassi. Ma adesso c’è la rivincita. L’Appello. Corte d’Assise d’Appello, per l’esattezza. Due togati e sei giudici popolari. Funziona come nel primo grado. Ma stavolta sarà un processo al processo. Così stabilisce il codice. Insomma, si andrà a spulciare cos’è che è stato fatto o non fatto, da tutte le parti in causa – a partire dai giudici – durante il primo tempo della contesa. Codice alla mano, il giudice di secondo grado limita analisi e verdetto ad aspetti della sentenza di prima battuta che sono stati indicati dalla parte appellante (cioè, Daniele) come «non corretti, non legittimi", e bisognosi di essere corretti, grazie all’intervento dell’Appello. Cioè: i giudici analizzeranno, nel merito, solo le prove e le risultanze già emerse in aula a Forlì, ma con una lente a più alta precisione e una prospettiva a più largo spettro. Periscopica. Questo sulla carta. Che di fronte alla realtà si fa carta straccia. Per esempio: la difesa di Severi è cambiata. Massimiliano Pompignoli non compare più. Spunta Marco Martines (resta invece sempre al fianco di Daniele l’avvocato Maria Antonietta Corsetti). Il cambio in corsa di uno dei legali (con l’entrata in scena, peraltro, di uno dei penalisti più prestigiosi dei fori italici) rovescia la stretegia. E si vede; come un allenatore subentrato, Martines (con Corsetti), nel suo atto d’appello (105 pagine) lascia intatta l’identità tecnica della difesa, ma trasmuta l’approccio: Martines ha già chiesto ai giudici d’Appello nuove consulenze sulla prova regina d’accusa, le macchie di sangue di Franco sulle scarpe di Daniele: “C’è incompatibilità, e non c’è nesso, né temporale né morfologico, tra le tracce delle scarpe di Daniele e i sandali che indossava Franco al momento del ritrovamento". Richieste altre consulenze su telefoni e guanti. Morale: sarà un secondo tempo lungo; non esclusi i supplementari.