GIANNI BONALI
Cronaca

Operai pronti a riprendere la lotta: "Gruppo8, ignorati tutti gli accordi"

La denuncia del sindacato Sudd Cobas dopo la firma, dieci giorni fa in prefettura, dell’intesa raggiunta coi dipendenti di Sofalegname: "L’azienda offende sia i lavoratori sia le istituzioni che hanno fatto da garante".

Un’immagine della protesta dei lavoratori di Sofalegname davanti agli stabilimenti di Gruppo8; in primo piano la sindacalista Sarah Caudiero (Frasca)

Un’immagine della protesta dei lavoratori di Sofalegname davanti agli stabilimenti di Gruppo8; in primo piano la sindacalista Sarah Caudiero (Frasca)

Tornano ad agitarsi le acque nella vicenda Sofalegname e Gruppo8. La sindacalista Sarah Caudiero di Sudd Cobas denuncia infatti come "a dieci giorni di distanza dalla firma in prefettura dell’accordo, nessuno degli impegni presi da Gruppo8 e Sofalegname sia stato rispettato". Caudiero specifica: "A nulla sono valsi ad ora i quotidiani solleciti che abbiamo inviato ad entrambe le aziende affinché si procedesse a fare quanto previsto dall’accordo quadro".

Quindi la vertenza che coinvolge i lavoratori di Gruppo 8 e Sofalegname riprende, anche perché non c’è stata "nessuna attivazione degli ammortizzatori sociali, nessuna ripartenza della produzione in via Gramadora – rimarca la sindacalista –. In più, gli stipendi di giugno non sono stati ancora pagati. Nel frattempo da lunedì scorso gli operai hanno trovato le porte chiuse anche allo stabilimento di via Meucci, dove è dislocato il reparto della falegnameria: il tutto senza nessuna comunicazione preventiva, né spiegazioni ai lavoratori e al sindacato".

Caudiero spiega come "le commesse di lavoro ci sono, ma stanno venendo dirottate presso altri stabilimenti di terzisti. In questi giorni è in corso da via Gramadora un via vai continuo di furgoni che svuotano la parte dello stabilimento dove sarebbe dovuta ripartire la produzione di Sofalegname di materiali e merce semilavorata". Così facendo, afferma la sindacalista di Sudd Cobas, "Gruppo 8 non sta solo offendendo i lavoratori, ma un intero territorio: Prefettura e Regione Emilia-Romagna, che si erano fatte garanti dell’accordo, devono reagire duramente senza accettare dall’azienda un nuovo oltraggio alla dignità del lavoro. Siamo infatti di fronte a una condotta indecente, su cui anche la magistratura – sostiene – dovrebbe intervenire al più presto".

Infine, prosegue Caudiero, "Gruppo 8, che fino a dieci giorni fa accusava il sindacato di mettere a rischio la tenuta occupazionale, ha usato ogni giorno successivo all’accordo per portare avanti un piano che serve a bruciare decine di posti di lavoro. Siamo quindi pronti a fare ripartire la mobilitazione nel caso in cui l’azienda non firmi subito il contratto di solidarietà, non faccia ripartire la produzione in entrambi gli stabilimenti e non paghi immediatamente ai lavoratori gli stipendi arretrati".

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