Il processo Auschwitzland, l’Anpi: "La procura riparta e vada fino in fondo"

La Cassazione ha annullato l’assoluzione suggerendo un’altra ipotesi di reato Gori, presidente provinciale dei partigiani: "Quella maglietta è una vergogna"

Selene Ticchi con la maglia Auschwitzland a Predappio
Selene Ticchi con la maglia Auschwitzland a Predappio

Predappio (Forlì-Cesena), 25 settembre 2023 – Un’assoluzione cancellata, un processo (forse) da rifare: è questa la decisione della Corte di Cassazione, un vero e proprio colpo di scena, sul caso Auschwitzland. Selene Ticchi, ex militante di Forza Nuova, era stata assolta in primo grado per aver indossato la maglietta in cui, tramite la grafica e il carattere del testo, si suggeriva un accostamento tra il campo di concentramento di Auschwitz e il parco divertimenti di Disneyland.

Miro Gori, presidente dell’Anpi Forlì-Cesena, che ne pensa di questa svolta?

"Non sono un giurista e non ho letto le carte. Ma non occorre questo, e non occorre nemmeno essere di sinistra... è sufficiente nutrire sentimenti democratici per ribadire con forza che quella maglietta grida vendetta".

Il punto certo, da un punto di vista giudiziario, è che l’assoluzione è cancellata. A questo punto la procura di Forlì, che aveva fatto ricorso, deve decidere se ricominciare da zero oppure no.

"Mi auguro proprio che i pm forlivesi riprendano l’iter. Vadano fino in fondo".

La Cassazione suggerisce che il reato possa essere quello di istigazione all’odio razziale.

"A me sembra proprio che il tema sia quello. Si irridono i forni crematori, si richiama il più celebre campo di sterminio come se fosse roba da ridere o un luogo di divertimento. E noi sappiamo che lì venivano deportati e poi uccisi gli ebrei".

I pm di Forlì hanno sbagliato a impostare diversamente la prima indagine?

"Questo non lo so, ma spero che seguano la strada che ora la Cassazione gli ha indicato".

Nel passare da un reato a un altro, nel ripartire da zero, non teme che, alla fine, il caso resti impunito?

"Una vicenda così non può passare in silenzio, senza un pronunciamento della magistratura. Questo non deve succedere".

L’Anpi si era costituita parte civile. Se il processo ripartirà, lo rifarete?

"Ho già informato delle ultime novità l’associazione a livello nazionale: la decisione finale non è mia, ma solleciterò la stessa decisione che prendemmo qualche anno fa. Di sicuro seguiremo la vicenda con grande attenzione".

Dal caso di Auschwitzland in poi, gli stessi organizzatori delle adunate mussoliniane hanno chiesto maggior sobrietà ai partecipanti.

"Sì, c’è stato un giro di vite, si è arrivati addirittura a non proporre più il saluto romano. È un risultato che l’Anpi rivendica, visto che siamo stati noi a sollevare il caso di quella maglietta".

A breve sarà di nuovo il 28 ottobre, 101 anni dalla marcia su Roma.

"So che le ultime commemorazioni hanno avuto pochissimi partecipanti...".

Si aspetta che sia ancora così? Come ha dimostrato il caso del generale Roberto Vannacci con il suo libro, c’è un certo fermento a destra.

"Sappiamo che Predappio per l’estrema destra è un simbolo identitario. E ci rendiamo conto che quegli elettori vengono spesso corteggiati... In questa vicenda il ministro Guido Crosetto è stato irreprensibile. Faccio notare, però, che non viene dal vecchio Msi".