MAURIZIO BURNACCI
Cronaca

Caso Sara Pedri, l’ex primario si difende: "Vessazioni? Tutte bugie"

Udienza ieri a Trento. Sentito Saverio Tateo, che fu direttore di ginceologia quando lavorò la 31enne forlivese svanita nel nulla nel marzo 2021

L'ex primario di ginecologia Saverio Tateo e Sara Pedri

L'ex primario di ginecologia Saverio Tateo e Sara Pedri

Forlì, 30 aprile 2024 – “Ho fatto solo il mio lavoro di primario. Tutta questa situazione è stata creata ad arte, con bugie e attacchi personali alla mia persona": davanti al giudice di Trento si difende in modo aspro e severo, Saverio Tateo, l’ex primario del reparto di ginecologia dell’ospedale Santa Chiara, in cui lavorò la dottoressa forlivese Sara Pedri, svanita nel nulla il 4 marzo del 2021.

Tateo, alla parti della sua vice Liliana Mereu, è sotto processo per maltrattamenti ai danni di 21 tra ostetriche, infermieri e medici del reparto di ginecologia, tutte parti civili. Tra loro anche la madre di Sara: la ragazza si sarebbe tolta la vita gettandosi nel lago di Santa Giustina proprio a causa delle vessazioni subite.

Di fronte al giudice Marco Tamburrino, Tateo risponde alle domande dei suoi legali, Salvatore Scuto e Nicola Stolfi, respingendo con tenacia ogni accusa mossa nei suoi confronti.

È stata una seduta fiume, quella di ieri al palazzo di giustizia di Trento, dove Tateo ha proseguito il suo interrogatorio iniziato il 19 aprile, durante un’udienza in cui l’ex primario s’era lasciato andare ad attimi di commozione: "Non ho mai avuto alcun sentore del suo disagio, se non quando arrivò una richiesta di malattia", disse Tateo il 19 aprile. Durante l’udienza di ieri Tateo ha anche criticato la posizione di alcune dottoresse ora parti civili nel procedimento, sostenendo che avrebbero "strumentalizzato la scomparsa di Sara. Ha detto che io l’avre vessata così come avevo vessato loro. Ma sono falsità. Tutte bugie", s’è strenuamente difeso l’ex primario a processo.

Tateo s’è poi difeso in aula anche su un punto specifico, emerso durante le indagini preliminari, quando una dottoressa, ora parte civile, ha riferito che Tateo avrebbe proferito la frase: "Sara Pedri sarebbe da eliminare fisicamente". L’ex primario, incalzato dallo stesso giudice, ha ieri sottolineato: "Quella frase non l’ho mai detta".

Il 28 giugno prossimo terminerà l’esame delle parti civili; Tateo verrà quindi sentito dal pm. Delineato il calendario delle udienze: 15 e 25 novembre e 2 dicembre, discussione delle parti. Poi verrà definita la data della sentenza.

Sono undici in tutto le partici civili, che hanno richiesto risarcimenti per 1,2 milioni di euro. Oltre alla madre di Sara – come curatrice della ginecologa forlivese –, compaiono l’Azienda sanitaria trentina, il sindacato Fenalt, e sette dottoresse.