Sara Pedri, il direttore dell'Ausl di Trento si è dimesso

Benetollo ha rimesso il proprio mandato nella mani dell'assessora alla salute. Lo ha comunicato il presidente della Provincia autonoma. E il ministero manda gli ispettori

Sara Pedri, 32 anni, ginecologo forlivese scomparsa lo scorso 4 marzo

Sara Pedri, 32 anni, ginecologo forlivese scomparsa lo scorso 4 marzo

Forlì 2 luglio 2021 - "Pur di non andare lì, preferirei avere un incidente". Una frase che racchiude un dramma, quello di dover andare al lavoro: a pronunciarla al programma di Rai3 Chi l’ha visto?’ è una collega di Sara Pedri, la 31enne ginecologa forlivese scomparsa il 4 marzo, nell'ospedale di Trento dove presto arriveranno gli ispettori del ministero. "Non ho mai desiderato suicidarmi, ma ti giuro su Dio che ogni volta che andavo a lavorare pregavo Dio di fare un incidente, rompermi le gambe, rimanere paralizzata e rimanere a casa per sempre. Ti fanno lavorare per tre, ti ammazzano di lavoro e quando tu ti ammali ti mettono in disciplinare perché ti sei permesso di metterti in malattia" .Anche Sara aveva avuto un certificato medico di 15 giorni a febbraio, a causa di "calo ponderale" a seguito di "stress lavorativo". Dopo appena una settimana però era tornata a Trento. Salvo poi dimettersi il 3 marzo. E sparire il giorno dopo.

Gli ispettori del ministero in ospedale

Intanto, il ministro della Salite Roberto Speranza ha inviato i suoi ispettori all'ospedale Santa Chiara di Trento per chiarire le dinamiche che hanno portato alle dimissioni dal reparto di ginecologia e ostetricia. L'invio degli ispettori del ministro Speranza fa seguito all'indagine della procura di Trento e della commissione interna dell'Azienda sanitaria trentina. Il direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari (Apss), Pier Paolo Benetollo, accoglie la notizia "estremo favore".

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​La sorella e il marito

In studio, con la conduttrice Federica Sciarelli erano presenti la sorella di Sara, Emanuela, insieme al marito, Mirco Gentilini. La coppia ha ringraziato le forze dell’ordine per il lavoro che stanno facendo. Nel corso della puntata sono stati fatti ascoltare contributi video delle ex colleghe di Sara Pedri, a Catanzaro. Tutte hanno fatto un ritratto della 31enne lontano anni luce da quello di una persona depressa. "Sara era una persona esplosiva, con un carattere meraviglioso. Era empatica e dinamica. Il suo soprannome era 'Red Bull'". Sia per i capelli rossi sia per l’energia, come quella che viene pubblicizzata a proposito della bevanda. Non la spaventava fare ore di straordinario, dicono. Ma al Santa Chiara... "ricordo che un giorno le mandai un saluto alle 8 del mattino e mi rispose alle 21.30, scusandosi perché era stata tutto il giorno in ospedale", racconta un ginecologo mostrando anche il messaggio su Whatsapp, che si concludeva con l’emoticon di una testa in cui il cervello fuma come se fosse sul punto di esplodere. Una biologa conferma un altro episodio riferito al Carlino anche dal fidanzato di Sara: "Mi ha raccontato che in sala operatoria durante un cesareo una collega più anziana le ha dato colpo sulla mano per farle capire che non le piaceva come operava. Un episodio questo che l’ha segnata parecchio".

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Il direttore generale si dimette

Il direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento, Pier Paolo Benetollo, ha rimesso il proprio mandato nella mani dell'assessora alla salute Stefania Segnana e della Giunta provinciale. Lo ha comunicato questa mattina in conferenza stampa il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. "Fin dall'inizio della vicenda della scomparsa della ginecologa Sara Pedri - ha detto Fugatti - la Provincia ha richiesto chiarezza, e nella tarda serata di ieri il dottor Benetollo ha informato l'assessorato di una situazione della quale assessorato e Giunta fino a ieri non erano a conoscenza. Questa informazione tardiva riguarda il fatto che il 7 giugno scorso, all'interno di una serie di delibere che l'Azienda sanitaria ha approvato, ce n'è una in cui vi sono una decina di rinnovi di incarichi di medici dell'Azienda sanitaria. Tra questi c'è anche il rinnovo del direttore dell'Unità di ginecologia e ostetricia dell'ospedale S.Chiara di Trento". Di questa notizia la Giunta provinciale è venuta a conoscenza solo ieri. Da qui le dimissioni del dottor Benetollo". "È questo un segno della massima chiarezza che noi abbiamo subito chiesto all'Azienda sanitaria fin dall'inizio della vicenda della dottoressa Sara Pedri", ha aggiunto Fugatti il quale si è detto favorevole all'invio all'ospedale S.Chara degli ispettori del ministero, annunciando poi che fra pochi giorni la commissione d'inchiesta interna dell'Azienda sanitaria terminerà i lavori.

Ieri, in un’intervista al Tg3 del Trentino, il direttore sanitario Antonio Ferro aveva difeso il lavoro dell’inchiesta interna: "Abbiamo aggiunto due membri alla commissione proprio perché tanti vogliono parlare. Abbiamo convocato anche le ostetriche e chi ha lasciato il reparto. Io sono il presidente, vengo dal Veneto, questa è una garanzia di imparzialità. Abbiamo dato disponibilità a sentire anche la famiglia di Sara". Duro però l’avvocato della famiglia Nicodemo Gentile: "Molti sapevano, ma si sono girati dall’altra parte. Noi non abbiamo fiducia, non vogliamo come interlocutore la commissione interna dell’ospedale. Chiudere la stalla dopo che i buoi sono scappati non ha più senso: è con la magistratura che vogliamo avere un rapporto". La prossima settimana rientrerà dalle ferie (decise insieme all’azienda) il primario Saverio Tateo.

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