GIANNI BONALI
Cronaca

Si svela una ‘casa della memoria’. Porte aperte a Villa Canestri-Schiavi

La proprietaria accoglie nella storica residenza i visitatori per tutto il mese di agosto su prenotazione

La proprietaria accoglie nella storica residenza i visitatori per tutto il mese di agosto su prenotazione

La proprietaria accoglie nella storica residenza i visitatori per tutto il mese di agosto su prenotazione

In occasione del suo ventennale, l’associazione nazionale "Case della memoria" porta anche a Forlì l’iniziativa "Di casa in casa", un viaggio attraverso le dimore storiche dei personaggi illustri che hanno segnato la cultura e l’arte del nostro Paese. Tutti i giorni del mese di agosto, sarà possibile infatti visitare Villa Canestri-Schiavi, alla scoperta di un’abitazione ricca di vicende affascinanti.

La dimora si trova in via Poggio Brugnola 25, a circa 7 chilometri dal centro cittadino, fra le frazioni di Malmissole e Barisano e con prenotazione obbligatoria al 3473823244, maumilta@gmail.com si potrà scoprire la residenza del patriota e politico socialista Alessandro Schiavi (1872-1965), giornalista, scrittore, sociologo e senatore della Repubblica. "La villa – spiega la proprietaria Maria Alessandra Umiltà (nella foto), pronipote di Schiavi – fa parte delle dimore storiche italiane ed è il risultato di passaggi di proprietà che hanno visto i nobili Canestri subentrare alla famiglia Bonucci nel 1821, seguiti da ulteriori legami familiari, tra cui l’unione con la famiglia Schiavi, a cui apparteneva Alessandro Schiavi".

La casa, circondata da un parco ricco di alberi autoctoni secolari, è caratterizzata da un’eleganza sobria e priva di ornamenti elaborati, ad eccezione dei portali sottolineati da arcature a tutto sesto e delle aperture con elementi centrali che si estendono diventando portefinestre. Internamente, è degna di nota la decorazione pittorica presente sulla volta di una delle sale al primo piano, caratterizzata da motivi floreali all’interno di riquadri geometrici, alternati a figure femminili in posa danzante.

Al centro della volta si trova un dipinto raffigurante due amorini alati che si baciano, suggerendo che questa sala fosse utilizzata come camera da letto padronale. Al piano terra, il soggiorno, la biblioteca, la sala da pranzo e la cucina sono coperti da soffitti con travi in legno a vista. "Villa Canestri-Schiavi è una residenza signorile – prosegue Umiltà –, conosciuta non solo per il suo valore architettonico, ma anche per le personalità legate alla sua storia nel Risorgimento e nel Novecento". Alessandro Schiavi, sposato alla contessa Anna Maria Canestri, nacque a Cesenatico nel 1872.

Laureatosi in Giurisprudenza a Roma nel 1895 con Antonio Labriola, nel 1896, già segnalato come sovversivo, si unì ai lavori della II Internazionale, segnalandosi come uno dei socialisti più influenti e internazionalisti dell’epoca. "Amico di Filippo Turati e Anna Kuliscioff – afferma Umiltà –, insieme alla figlia Lia ne custodì e salvò gli scritti e la corrispondenza durante l’era del fascismo e della guerra, che alla fine del conflitto pubblicò presso la casa editrice Einaudi. Penso comunque che la biblioteca a lui intitolata a Forlì andrebbe valorizzata e fatta conoscere ai cittadini e in questo periodo sto lavorando a due progetti. Il primo è quello di creare nella villa il primo archivio europeo delle ricette femminili, un patrimonio da non disperdere, mentre il secondo, in collaborazione con il locale Club alpino, intende ricordare anche la figura della mia prozia Lia Schiavi, figlia di Alessandro, una delle prime donne alpiniste dell’epoca".

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