MATTIA GRANDI
Cronaca

Prevenzione delle piene: "Casse di espansione vicino all’ex cava Cti"

Tanti i cittadini all’incontro sulle misure anti alluvione con il Comune. L’esperto Brath: "Con quattro vasche si metterebbe in sicurezza il paese".

Incontro sull’alluvione: la Giunta di Castel Guelfo con l’esperto Armando Brath

Incontro sull’alluvione: la Giunta di Castel Guelfo con l’esperto Armando Brath

Tanta gente ha preso parte nei giorni scorsi, nella sala consiliare di Palazzo Malvezzi Hercolani a Castel Guelfo, all’incontro pubblico con l’esperto Armando Brath. Un approfondimento voluto dal comune guidato dal sindaco Claudio Franceschi per illustrare ai cittadini le risultanze dello studio condotto dal docente universitario, a cui il municipio guelfese ha affidato regolare incarico, sulla situazione del torrente Sillaro dopo le ripetute esondazioni del 2024.

Criticità che hanno causato l’allagamento di gran parte del paese con ingenti danni. Brath, attraverso numeri, dati e perfino simulazioni, ha confermato la necessità di realizzare una cassa d’espansione all’altezza dell’ex cava Cti. Un’opera idraulica di rilievo che, a lavori conclusi, dovrebbe essere costituita da quattro lotti in grado di annullare o ridurre al minimo i devastanti effetti delle piene del Sillaro: "Se fino a qualche tempo fa avremmo potuto parlare di eventi eccezionali, ripetibili solo a distanza di decenni, ora la situazione è cambiata radicalmente, come conferma la vicinanza delle alluvioni del 2023 e del 2024 - ha spiegato il professore rispondendo alle domande dei cittadini presenti -. Le casse d’espansione, unite a una efficace manutenzione del corso d’acqua, sono l’unico strumento per mettere in sicurezza il paese. L’area individuata, in virtù degli spazi disponibili, è l’unica in cui è possibile realizzare un intervento per mettere in sicurezza la comunità".

Per rendere quasi nullo l’effetto di future piene, quindi, servirebbero addirittura quattro vasche. Un quadro noto all’amministrazione guelfese che, consapevole delle tempistiche del maxi-intervento, punta a persuadere la struttura commissariale e la Regione per realizzarne almeno un due con procedura di somma urgenza. A lavorazioni ultimate, infatti, le vasche riuscirebbero a contenere gran parte dei metri cubi di acqua fuoriuscita, abbassando notevolmente l’onda di piena.

Così un’eventuale esondazione provocherebbe certamente meno danni rispetto agli episodi precedenti: "Affinché le vasche funzionino alla loro massima efficienza - ha precisato Brath -, servono lavori di scavo e di arginatura all’interno dell’attuale ex cava". Ma per vedere le ruspe in azione in tempi stretti occorrono finanziamenti e coperture economiche per dare il via alla fase di progettazione dell’intervento: "Auspichiamo che si lavori di squadra per arrivare quanto prima all’obiettivo - hanno sottolineato i cittadini presenti in sala, rappresentati dal Comitato nato proprio dopo la terza alluvione in area guelfese dello scorso autunno –. Fondamentale, però, la prosecuzione dei lavori di manutenzione lungo l’alveo del fiume". Interventi già in corso sul posto da alcune settimane che dovrebbero continuare anche nei prossimi mesi. La speranza della gente, ormai, è aggrappata alla possibilità che il fiume, nel suo insieme, possa finalmente essere oggetto di un piano di manutenzione generale, da valle a monte.

Mattia Grandi