CHIARA MARINELLI E FRANCO VEROLI
Cronaca

Infermiere del pronto soccorso preso a pugni e calci: paziente denunciato

Operatore sanitario di 38 anni nel mirino di un soggetto psichiatrico al momento dell’accettazione. Risolutivo l’intervento dei carabinieri. Dal 2023 oltre cento segnalazioni di botte al personale dell’ospedale

L'uomo era arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata: ha aggredito un infermiere del triage

L'uomo era arrivato al pronto soccorso dell'ospedale di Macerata: ha aggredito un infermiere del triage

Macerata, 9 agosto 2025 – Botte a un infermiere, denunciato un 46enne. L’ennesima aggressione al personale sanitario è andata in scena giovedì sera nel pronto soccorso dell’ospedale di Macerata. La segnalazione ai carabinieri è arrivata poco dopo le 20, quando un 46enne di Treia è arrivato nella struttura sanitaria con un’ambulanza del 118. Stando a quanto è stato possibile ricostruire, sia durante il trasferimento al pronto soccorso che appena sceso dall’ambulanza l’uomo – un paziente psichiatrico già noto al personale dell’emergenza – non aveva evidenziato segni evidenti di agitazione, ma alla vista dei camici bianchi avrebbe cominciato a dare in escandescenze.

Ad un certo punto, durante le operazione di accettazione, il 46enne si è scagliato contro un infermiere di 38 anni, che era in servizio al triage. L’infermiere, secondo quanto è stato ricostruito, era a sua volta intervenuto perché il 46enne si era diretto verso un paziente che si trovava al pronto soccorso. La reazione dell’infermiere avrebbe mandato su tutte le furie il 46enne, che lo ha colpito con un calcio alle gambe e un pugno al volto.

Sul posto, subito dopo la segnalazione, sono intervenuti immediatamente i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Macerata che hanno riportato la calma al pronto soccorso. E, alla fine, i militari hanno denunciato il treiese per lesioni personali aggravate e violenza ad incaricato di un pubblico servizio. Il 46enne, dopo essere stato opportunamente fermato, è stato visitato e sottoposto al Tso, quindi ricoverato nell’unita operativa di psichiatria dell’ospedale. L’infermiere 38enne, invece, in seguito all’aggressione, ha riportato lesioni giudicate guaribili in dieci giorni.

Una situazione che, purtroppo, è sempre più frequente, e che spesso non riguarda pazienti psichiatrici, anche perché la stragrande maggioranza di questi non è aggressiva, come più volte sottolineato da Stefano Nassini, direttore del Dipartimento di salute mentale e primario di Psichiatria all’ospedale di Macerata. Dal 2023 al 2025, tra denunce e segnalazioni, per violenza verbale o fisica, siamo ormai arrivati a quasi 100 casi. Negli ultimi tempi sono stati potenziati i sistemi di sorveglianza nella sala d’attesa dei pronto soccorso, accentuati i controlli degli accessi, attivati i posti di polizia, intensificati i “passaggi” di controllo delle forze dell’ordine. Sono anche stati messi a disposizione degli operatori sanitari dei dispositivi d’allarme (Tlk10) e organizzati corsi di formazione per gestire al meglio i conflitti.

Nonostante questo, però, come già evidenziato dagli stessi operatori sanitari, il rischio zero non esiste, perché spesso si tratta di situazioni del tutto imprevedibili, innescate dalle condizioni di allarme in cui il paziente arriva in pronto soccorso, l’area in cui si verifica la quasi totalità delle aggressioni.