REDAZIONE MACERATA

Rette delle case di riposo: "Si continua a fare cassa"

Attacco del consigliere regionale dem Carancini e del collega Mastrovincenzo

Attacco del consigliere regionale dem Carancini e del collega Mastrovincenzo

Attacco del consigliere regionale dem Carancini e del collega Mastrovincenzo

"Non conosce fine la cinica, ostinata e implacabile volontà della giunta Acquaroli di fare cassa sulla pelle delle famiglie che vivono situazioni di fragilità. Neanche oggi, al termine di questa legislatura che passerà alla storia delle Marche come quella che più si è accanita sui più deboli, si prova a dare un segnale di controtendenza". Sono le parole pronunciate dal consigliere regionale dem Romano Carancini (nella foto) e dal collega Antonio Mastrovincenzo che affidano a una nota la critica rispetto alle rette delle case di riposo.

"È dello scorso 28 luglio, – sottolineano i due consiglieri – la delibera della giunta regionale che, con valore retroattivo, dal primo luglio aumenta le rette a carico degli ospiti delle residenze protette, portando l’attuale quota di 33 euro al giorno a 40,57 euro e fino a 54,48 euro per le persone affette da demenza. Non solo, è prevista pure la possibilità di un ulteriore aumento fino al 75% della quota. Di fatto, un utente potrebbe arrivare a pagare fino a 95,34 euro al giorno".

Per Carancini e Mastrovincenzo "si tratta di un ultimo colpo pesantissimo per le famiglie marchigiane che mostra ancora una volta l’insensibilità della destra in tema di politiche sociali. D’altra parte, il fatto non ci sorprende più di tanto, considerato che fin dall’inizio del loro mandato, Acquaroli e Saltamartini hanno sempre evitato di affrontare il tema delle Rsa in maniera sistemica, come invece sarebbe stato necessario e come abbiamo ripetutamente (e inutilmente) chiesto in aula con mozioni, interrogazioni ed emendamenti al bilancio, specialmente dopo la fine della pandemia da Covid, i rincari dell’energia e l’impennata dell’inflazione".

"Si tratta – concludono – di tutti fattori che hanno di fatto drammaticamente moltiplicato i costi a carico degli enti gestori delle strutture".

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