Ricatto hard: il carabiniere dal giudice

Domani l’udienza dopo l’arresto per estorsione. L’uomo potrà dare la sua versione sulla vicenda

Un’auto della polizia nel centro di Macerata

Un’auto della polizia nel centro di Macerata

Domani potrà dare la sua versione il carabiniere 49enne, arrestato mercoledì mattina con l’accusa di estorsione ai danni di due sue parenti.

Il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi ha fissato a sabato infatti l’udienza di convalida per l’uomo, che da molti anni lavora nel Fermano. L’avvocato difensore Simone Mancini ha già annunciato che chiederà una misura meno pesante per il militare, che al momento si trova nel carcere di Marino del Tronto, in isolamento.

Secondo il difensore sarebbero sufficienti gli arresti domiciliari, per una persona che non ha alcun precedente, e che anzi ha sempre svlto il suo lavoro in maniera inappuntabile. L’udienza sarà anche l’occasione per capire cosa possa aver spinto il 49enne a inventare che c’erano in internet delle foto hard delle due giovani donne, così da costringerle a dargli 2mila euro a testa per rimuoverle dalla rete. Per fortuna le due giovani, residenti in provincia e assistite dagli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli, hanno capito che dovevano chiedere aiuto e si sono rivolte alla polizia.

Così la Squadra mobile ha organizzato l’incontro tra una delle due sorelle e il carabiniere per la consegna dei soldi, e mercoledì mattina, non appena lui aveva preso la busta con i 2mila euro, lo hanno arrestato. Per le due sorelle, e in particolare per una delle due, molto angosciata da questa vicenda, l’arresto del familiare è stata la fine di un incubo.

Le indagini comunque sono in corso da parte della Mobile, diretta dal commissario capo Anna Moffa, per ricostruire quanto accaduto. Saranno anche analizzati il cellulare e il computer del carabiniere, per ricostruire i messaggi e capire da dove siano arrivati i fotomontaggi usati per ricattare le due sorelle.