LORENA CELLINI
Cronaca

"Un errore puntare troppo sulla movida"

"A metà giugno chioschi chiusi sul lungomare sud. Ne ho visti diversi e non me ne capacito. È veramente cambiato...

"A metà giugno chioschi chiusi sul lungomare sud. Ne ho visti diversi e non me ne capacito. È veramente cambiato...

"A metà giugno chioschi chiusi sul lungomare sud. Ne ho visti diversi e non me ne capacito. È veramente cambiato...

"A metà giugno chioschi chiusi sul lungomare sud. Ne ho visti diversi e non me ne capacito. È veramente cambiato tutto". Una riflessione amara quella di Alfredo Mandolesi, uno degli storici esercenti balneari di Civitanova, da qualche anno in pensione. Il suo chalet, l’ex Marebello, oggi è diventato il Madeira e la nuova gestione punta molto anche sull’extra spiaggia, interpretando l’anima di una Civitanova che vive di turismo soprattutto di sera, con il segmento aperitivo, cena e movida che da qualche anno la fa da padrone. "Sì, ma perdere l’identità di città balneare, rivolgersi prevalentemente a chi viene per mangiare e ballare, ha fatto sì che la spiaggia sia vuota dal lunedì al giovedì. Vedo – sottolinea Mandolesi – che la preoccupazione di chi gestisce i chioschi e sempre meno legata agli incassi che vengono dalla spiaggia, e invece concentrata sul ristorante e sulla musica nel dopo cena. Sarò vecchio stampo, ma non credo sia la strada giusta per crescere turisticamente".

Una preoccupazione che si cala anche su quanto sta accadendo nelle realtà vicine. Mandolesi guarda infatti alle dinamiche di Porto Sant’Elpidio: "Da quello che vedo stanno facendo meglio di noi sotto l’aspetto dei servizi al turista. Hanno investito sul miglioramento della città, della spiaggia, offrono parcheggi. Conosco molta gente del Folignate e dobbiamo stare attenti perché dall’Umbria prima si fermavano a Civitanova, adesso prendono il casello della A14 e raggiungono Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio, Porto Potenza e Porto Recanati". Nostagico Mandolesi: "C’è da rimpiangere i tempi in cui il turismo era la spiaggia, investivamo tutto per portare i bagnanti sotto all’ombrellone, che poi si fermavano anche a pranzo o a cena. Certo, erano altri tempi, ma non so se oggi stiamo andando nella direzione giusta. Vedremo a luglio e ad agosto, ma a giugno non si può dire che a Civitanova ci siano turisti e dopo tutto anche sulle scelte che riguardano la qualità della vita, come quelle relative alla creazione di zone pedonali o di piste ciclabili, siamo in ritardo. Per non parlare del fatto – prosegue – che il Comune apre i cantieri in piena estate, vedi il Varco. I miei saranno anche ragionamenti di un vecchio balneare, ma non vorrei ci svegliassimo scoprendo che abbiamo sbagliato tutto e che, forse, il mare e non la movida doveva restare al centro della nostra offerta turistica".

Lorena Cellini