Modena, Alice e Mohamed si conoscevano: "Lavoravano nella stessa azienda"

La titolare di una ditta di verniciature: "Non so in che rapporti fossero fuori, poi lei ha cambiato ditta"

Modena, 13 dicembre 2022 - "Mio marito non conosce quella donna". "Quella sera mi ha dato un passaggio una ragazza bionda, ma non la conoscevo". Contraddizioni, bugie, mezze verità e un mistero che pare ben lontano dall’essere svelato. Ennesimo colpo di scena nel caso Alice Neri, la giovane mamma di Rami di Ravarino il cui corpo è stato trovato carbonizzato in auto quasi un mese fa, ormai nelle campagne di Concordia.

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Infatti, da quanto emerso nelle ultime ore la vittima e il principale sospettato, ovvero Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino per il quale è stato emesso un mandato di cattura e che attualmente si troverebbe in Svizzera si conoscevano eccome. Alice e il giovane straniero, per un periodo, sono stati colleghi. Lo confermano dall’azienda di verniciatura di un comune della provincia dove i due lavoravano, appunto. "Sì, Alice – dicono dall’azienda i cui titolari preferiscono mantenere l’anonimato – ha lavorato qui direi fino all’estate scorsa. Poi non so cosa facessero fuori di qui ovviamente…". Da queste frasi, quindi, arriverebbe la conferma di una conoscenza tra la vittima e il tunisino che, quel giovedì notte, sarebbe stato l’ultimo a vedere in vita la 32enne.

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Eppure lo straniero avrebbe sottolineato di non conoscere la vittima; così come la moglie dell’indagato avrebbe escluso con fermezza che il giovane tunisino avesse mai incontrato Alice. Eppure le telecamere ‘dimostrano’ che Mohammed salì sulla Ford della vittima alle 2.40 di quella notte. E turbano le immagini delle telecamere di videosorveglianza sul parcheggio della chiesa di Vallalta: tra il 17 e il 18 novembre comparirebbe un uomo che parcheggia una Fiesta identica a quella bruciata di Alice. La macchina poi è stata portata via. La Fiesta sarà poi il giorno dopo ritrovata con il corpo della donna. È la stessa?

Ma chi è Mohamed? A quanto pare il permesso di soggiorno del tunisino era scaduto da tempo, ora risulta clandestino: lo straniero era tornato dopo sette anni in Italia ma era qui da meno di due: era rimasto in Grecia con la fidanzata e a luglio del 2021, appunto, era rientrato nel nostro Paese. Solo l’otto novembre i due, il tunisino e la fidanzata, si erano uniti in matrimonio in Comune a Concordia. Mohamed è indagato appunto per l’omicidio di Alice ma tornerà davvero a Modena? La comunità tunisina è divisa: i parenti dicono di sì, altri pensano di no. Pare che la moglie avesse acquistato da sola il biglietto per la Svizzera, dove vivrebbero i genitori, ma avrebbe poi ceduto il biglietto a Mohammed affinchè partisse nei giorni successivi il delitto.

Intanto i legali del collega sardo di Alice, ovvero il giovane che trascorse l’intera serata allo Smart Cafè di Concordia con la vittima prima del delitto sottolineano la sua totale estraneità. "Ci sono riscontri tecnici che lo confermano – sottolinea el pool difensivo del 29enne sardo, uno tra i tre indagati, gli avvocati Matteo De Sanctis, Roberta Sofia, Pierluigi Olivieri e Lugi Esposito. "Il nostro assistito non è mai tornato in Sardegna e il silenzio sulla vicenda è determinato dal rispetto".

Valentina Reggiani (hanno collaborato

Maria Silvia Cabri e Flavio Viani)