VALENTINA REGGIANI
Cronaca

Scomparsi, progetto nel nome di Alessandro Venturelli: "Ruolo più attivo per i volontari"

La mamma di Venturelli assieme alla presidente dell’associazione Il Coraggio: "Un altro modo di cercarli"

Alessandro Venturelli scomparso, a destra una foto con la mamma

Alessandro Venturelli scomparso, a destra una foto con la mamma

Sassuolo, 10 ottobre 2023 - La speranza resta accesa, così come la convinzione che Alessandro abbia bisogno di aiuto. Di essere cercato e trovato. Un nuovo progetto, dedicato ad Alessandro Venturelli, scomparso da Sassuolo il 5 dicembre del 2020 ma anche a tutte le persone di cui non si ha drammaticamente più notizia e volto a cambiare la modalità delle ricerche. E’ quello che a breve sarà ‘depositato’ e che nasce dalla forte amicizia tra la mamma del giovane, Roberta Carassai e Marinella Maioli, presidente dell’associazione il Coraggio da 18 anni e psicologa forense che ha dedicato la propria vita a combattere ogni forma di violenza.

"A breve delegherò qualcuno dei miei per divenire presidente de Il Coraggio – spiega – e mi dedicherò anima e corpo a questa nuova associazione, il cui nome richiamerà Alessandro. Presenteremo anche una proposta di legge – continua – che ci darà la possibilità di portare avanti questo progetto ma è fondamentale fare squadra. La nostra sarà un’associazione che si occupa esclusivamente di scomparsi, ma con metodologie diverse e il progetto sarà presentato a giorni".

Sull’importante iniziativa, per il momento, la dottoressa Maioli preferisce mantenere riserbo. "Quello che posso dire – continua – è che saranno formati dei gruppi di volontari su tutto il territorio italiano e in questo siamo a buon punto. I volontari dovranno collaborare gomito a gomito con le forze dell’ordine. Io e Roberta ci sentiamo da due anni – racconta ancora -, siamo andate a Napoli assieme per cercare Alessandro e abbiamo organizzato eventi ovunque. Una sera, parlando, ci siamo guardate in faccia e ci siamo dette: questo non lo hanno fatto, quello neppure. Non vi è stato un lavoro di ricerca e dobbiamo fare qualcosa per cambiare questa procedura. Allora ci siamo messe lì e abbiamo parlato anche con alcuni avvocati, decidendo di fare questo progetto che nel resto d’Europa e del Mondo esiste. Quello di cui c’è bisogno, è un sistema di ricerca che sia davvero incentrato sulla persona scomparsa e noi – in questo progetto – siamo a buon punto".