Strage a Sassuolo: uccide la compagna Elisa Mulas, i bimbi e la suocera e si ammazza

Il killer Nabil Dahir, 38 anni, li ha uccisi nell’appartamento di via Manin. Si salva la figliastra. Risparmiato anche il bisnonno di 97 anni

Il killer Nabil Dahir con uno dei due figli uccisi nella strage. E la compagna Elisa Mulas

Il killer Nabil Dahir con uno dei due figli uccisi nella strage. E la compagna Elisa Mulas

Sassuolo (Modena), 18 novembre 2021 - Fiori, tanti fiori. E peluche. E messagi. Una intera comunità piange Elisa Mulas, 43 anni, i suoi due figli Ismaele e Sami di 2 e 5 anni, la mamma di lei, Simonetta Fontana di 46 anni. Tutti massacrati a coltellate da Nabil Dhari, 38 anni, il padre dei due bimbi ed ex compagno di Elisa. E' questa l'indicibile tragedia avvenuta ieri a Sassuolo, dove una intera famiglia è stata cancellata in poche ore. E per  domani sera alle 19 in piazza Garibaldi, in centro a sassuolo, è stata organizzata una fiaccolata dal titolo: 'Una candela contro il femminicidio'.

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Il killer Nabil Dahir con uno dei due figli uccisi nella strage. E la compagna Elisa Mulas
Il killer Nabil Dahir con uno dei due figli uccisi nella strage. E la compagna Elisa Mulas

Intanto, proseguono serrate le indagini: non risultano denunce di Elisa contro Nabil, padre di suoi due figli. L'uomo, di origine tunisina e a Sassuolo da anni, ha impugnato un coltello uccidendo i figli di 2 e 5 anni, Ismaele e Sami, la compagna Elisa e la suocera Simonetta, prima di rivolgere l’arma bianca verso sè stesso e risparmiando soltanto il bisnonno. Il 97enne è diventato testimone, forse inconsapevole, del massacro.

Una strage che arriva il giorno dopo di un altro massacro in famiglia, sempre nella provincia di Modena: l'uccisione della madre da parte del figlio. A oggi è succeduta una nuova tragedia che si è consumata a Montese, un paese sull'Appennino modenese non molto distante da Sassuolo. Qui un uomo di 71 anni ha ucciso la moglie di 67 anni. Tre tragedie in famiglia in tre giorni, tutte nello stesso territorio: un dato sul quale riflettere profoindamente.

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La strage a Sassuolo

La agghiacciante verità inizia ad emergere quando gli insegnanti si preoccupano perché nessuno va a prendere a scuola una ragazzina di 11 anni: è la primogenita che Elisa Mulas ha avuto da un precedente matrimonio. A quel punto i docenti avvertono lo zio, ovvero il fratello della 43enne Elisa, che va subito a casa della madre dove immaginava di trovare tutta la famiglia. Quando ha aperto la porta, insieme alla polizia, si è trovato catapultato in uno scenario d’orrore con cinque corpi straziati. "No, ti prego, i bambini, no", hanno sentito urlare tra le 15 e le 16 i vicini di casa. A sostegno della piccola scampata alla strage è stata avviata dal Comune una raccolta fondi.

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In pochi minuti sono intervenuti i sanitari del 118 e gli uomini della squadra Mobile in supporto agli agenti di Sassuolo già sul posto, che non hanno potuto fare altro che chiedere l’intervento anche della scientifica. Ormai per le cinque vittime di questa tragedia non c’era più nulla da fare. La via è stata immediatamente interdetta al traffico ma la tragedia ha avuto dimensioni tali da diffondersi di voce in voce per tutto il quartiere.

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Proprio per questo motivo persone che conoscevano Elisa Mulas si sono recate in via Manin incredule. E’ così che il possibile movente ha cominciato a prendere forma: "Ho incontrato Elisa due settimane fa, mi aveva detto di essere finalmente riuscita a lasciarlo, facedomi ascoltare un audio che lei stessa aveva registrato nel quale Nabil diceva ’Ti uccido’" riferisce una amica.

Il 38enne, commesso alla Lidl di Sassuolo, in sostanza, avrebbe compiuto la strage, accecato dall’odio, perché non accettava la fine della relazione, chiusa pare non più tardi di un mese fa quando Elisa si era trasferita dalla madre, prima bidella e poi dipendente comunale in pensione. Secondo quanto riferito da un vicino bar, l’uomo avrebbe acquistato due ovetti Kinder presumibilmente per consegnarli ai bambini.

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Un macabro particolare che, se confermato, dovrà essere chiarito. Forse una azione fatta per simulare una riappacificazione e quindi farsi aprire la porta. Unico dettaglio che resta da chiarire è se l’assassino si sia poi suicidato o se sia morto per una ferita ricevuta nella colluttazione con la compagna, ipotesi quest’ultima meno credibile.

Elisa che si rimboccava le maniche per provvedere alla famiglia, facendo pulizie nelle case e pare in un bar, deve aver lottato con tutte le sue forze per proteggere i figli ma non è riuscita a salvarli dalla furia omicida.  Nabil risulta che avesse seri problemi di salute ma potrebbe essere un dettaglio ininfluente.  Nulla può aiutare a comprendere o attenuare l’eco di una strage che ha scosso tutta Italia.