Diga di Mercatale a Pesaro: “Sì, ora apriamola”. La decisione da brividi nel momento più duro

La sindaca di Montecalvo ha dato l’ok con il rischio che il suo comune subisse le conseguenze peggiori. E così ha evitato guai a valle: “Abbiamo messo in sicurezza le zone a rischio e avvertito la gente”

Diga di Mercatale  "Sì, ora apriamola"  La decisione da brividi  nel momento più duro

Diga di Mercatale "Sì, ora apriamola" La decisione da brividi nel momento più duro

Pesaro, 19 maggio 2023 – Ci sono momenti in cui la fascia tricolore di un sindaco diventa terribilmente pesante. A Donatella Paganelli è accaduto martedì mattina, a mezzogiorno, quando in piena allerta meteo, ha detto sì all’avvocato Claudio Netti del Consorzio di bonifica, il quale chiedeva l’autorizzazione per una maggiore apertura della diga di Mercatale, vista la necessità di rallentare la corsa impetuosa del Foglia: così gonfio e a quella velocità, avrebbe lacerato Pesaro. Paganelli ha acconsentito, accettando, di conseguenza il rischio di una esondazione sul proprio territorio. La condivisione dei rischi coinvolge tutti i sindaci dell’asta fluviale, ma Montecalvo in Foglia, il Comune di cui è sindaco Donatella Paganelli, per la posizione che ha, è significativo quando l’obiettivo è quello di ridurre la pressione dell’acqua. "Nel momento più critico – ha detto Claudio Netti, presidente del Consorzio di bonifica che gestisce la diga di Mercatale ringraziando pubblicamente il sindaco Paganelli – ha condiviso la necessità di uno scarico eccezionale di 250 metri cubi al secondo, col rischio di una esondazione sul proprio territorio al fine di salvaguardare, in certo qual modo, la città di Pesaro".

Sono scelte difficili da prendere… “Conoscere il territorio aiuta – dice Donatella Paganelli – così come fa la differenza la collaborazione tra istituzioni ed enti tecnici: c’è sempre stata con il Consorzio, con la Prefettura, con la Protezione civile. Certo resta l’incognita, ingovernabile, delle calamità naturali”.

Come è andata? “Prima di dare l’autorizzazione abbiamo messo in sicurezza le zone a rischio allagamento: con il comandante dei carabinieri, la polizia locale siamo arrivati al ristorante il Crinale quando la gente era a tavola e abbiamo dovuto sgomberare il locale. La municipale ha gestito il traffico deviando la circolazione su percorsi sicuri e l’Anas ha chiuso la statale dalla rotatoria di Casinina alle Pantiere in modo di non far transitare nessuno, nel tratto che finisce sott’acqua. Abbiamo contattato gli abitanti delle case in zona, le stesse che nell’esondazione precedente si erano allagate: oltre a dar loro alcuni sacchi di sabbia, gli abbiamo ordinato di stare esclusivamente ai piani superiori".

Il Foglia si è allargato nei campi. “E’ andata abbastanza bene: ha allagato la strada, mentre i campi hanno laminato la piena. Avere un territorio che in quel punto non è urbanizzato, ma impegnato dall’agricoltura, permette di aumentare la capienza. Altrimenti l’acqua, quando corre forte, fa molti più danni”. Martedì è stata una giornata lunga. "Alle 5 del mattino ero già alla finestra. Ho capito che il pericolo poteva dirsi rientrato verso le 19, ma la strada l’abbiamo comunque lasciata chiusa. Anche se la piena era defluita, la notte ci ha portato ad usare estrema prudenza. Solo in quel momento ho pensato di aver preso la decisione giusta”.

L’allerta sarebbe durata anche il giorno dopo. A dare ancora pensiero al sindaco è purtroppo una vecchia ferita del territorio che pare si potrebbe essere riattivata. “E’ da tenere sotto controllo – conferma Paganelli – la storica frana sopra il ristorante il Crinale. Era ferma da tanti anni: si è mossa un pochino. Mentre l’intervento da fare con tempestività è quello di rimuovere la massa di tronchi incastrati sotto i ponti: sono un tappo da togliere. Ho avvisato il Genio civile".

Solidea Vitali Rosati