Omicidio di Pesaro, i vicini di Alessandrini: “Temeva gli ufo e diceva di avere un microchip in testa”

Elisa della Piadineria da Peppe: “Michael era strano, aveva bisogno di cure”

Edoardo, della pasticceria 900, racconta di Michael Alessandrini

Edoardo, della pasticceria 900, racconta di Michael Alessandrini

Elisa, della piadineria da Peppe, che si trova accanto all’hotel San Marco, conosceva bene Michael Alessandrini, il presunto assassino di Pierpaolo.

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"Non ero un’amica, ma certo veniva molto spesso qui perché siamo vicini. Aveva delle idee strane, l’atteggiamento era un po’ da bulletto, era fissato con i microchip che erano stati messi nella testa delle persone perché obbedissero, poi parlava degli oroscopi, Venere soprattutto, e di un centro di potere che aveva sotto controllo le persone. Noi l’ascoltavamo ma distrattamente perché lavoravamo. Non ci ha mai dato però l’impressione di un violento, ma certo avrebbe avuto bisogno di cure".

Edoardo della pasticceria 900, proprio di fronte all’hotel San Marco racconta: "L’ultima volta che è venuto qui è stato sabato scorso, era con le ciabatte. Mi ha chiesto due caffè, uno da portare via. Se la prendeva con i servizi segreti, gli ufo, anzi con gli ufo aveva proprio una grande passione, diceva che ci controllano, e poi durante il covid con la questione dei vaccini. Insomma, il discorso era sempre quello. Ma la cosa sconvolgente – dice Edoardo – è che io conosco bene anche la vittima. Veniva sempre qui perché la ditta di Pierpaolo ha lavorato a lungo per la ristrutturazione dell’ex Morselli. Quindi l’avevo conosciuto. Un ragazzo in gamba Pierpaolo, lo vedevo sempre col fratello e a volte anche la mamma faceva colazione. E’ stata una tragedia, imprevedibile".

L’ultima volta che hanno visto Alessandrini nella zona è stato alla pizzeria di via Contramine. Dice il titolare: "E’ stato qui lunedì a pranzo, da solo. Ha mangiato la pizza, sentivo che parlava anche da solo. Veniva spesso ma non gli davamo molta corda perché sapevamo già cosa diceva: i microcip, gli alieni, i servizi segreti e via dicendo. Non ci sembrava però pericoloso". Altri conoscenti del quartiere raccontano che parlava spesso di esser stato rapito da piccolo dai servizi segreti e quindi di vivere con un microcip.

ro. da.