Omicidio a Pesaro, Alessandrini “voleva andare a combattere in Ucraina”

L’assassino aveva con sé l’arma del delitto, trovato anche il cellulare della vittima con tracce di sangue. Di fronte al giudice, ha confessato di aver ucciso l’amico

Pesaro, 24 febbraio 2023 – Voleva andare in Ucraina e unirsi ai soldati per combattere contro i russi. Ma il piano delirante di Michael Alessandrini – accusato di avere ucciso lunedì sera l’amico d’infanzia Pierpaolo Panzieri – è naufragato centinaia di chilometri prima della sua ipotetica meta, ad Arad, in Romania, dove è stato fermato dalla polizia, a quanto sembra, per un controllo stradale mentre viaggiava a bordo della sua vecchia Clio.

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Qui lo hanno trovato in possesso di un coltello, "molto probabilmente l’arma del delitto" come scrivono le autorità romene nel comunicato diramato alla stampa, e con un cellulare "che presentava tracce di colore bruno-rossastro". Tracce che dovrebbero essere quelle del sangue di Pierpaolo Panzieri.

“Alessandrini temeva gli ufo e diceva di avere un microchip in testa”

Dopo la foto davanti all’auto della Polizia, Alessandrini è stato trasferito a Timisoara, a 40 chilometri di distanza da Arad, dove è stato ascoltato dalle autorità locali per circa un’ora e mezzo nella sede del commissariato. Al giudice di Timosoara, fanno sapere fonti romene, il 30enne pesarese avrebbe ammesso l’omicidio. Non si sa invece se abbia anche dato una spiegazione del suo gesto.

Choc in centro storico. La vittima aveva 27 anni e abitava da poco nella casa in cui è stato molto probabilmente ucciso

Ci ha provato una giornalista dell’Opinia Timosara, Laura Calaceanu, autrice del video rimbalzato su tutte le testate d’Europa, che ha chiesto ad Alessandrini il perché di quell’omicidio. Ma lui non ha risposto. Ha detto che avrebbe parlato con il giudice. "Lo scoprirete quello che ho fatto" ha aggiunto.

Da quanto si sa, dopo l’interrogatorio, il pesarese non è stato rinchiuso nel carcere locale, ma messo in una cella di sicurezza del commissariato. Ed è lì che aspetterà di essere estradato. L’auto della fuga invece risulta essere in custodia alla Polizia di Arad. "Dalle indagini è emerso che – si legge nel comunicato della Polizia di Arad – nella notte tra il 20 e il 21 febbraio, a seguito di uno scontro spontaneo che si sarebbe svolto a Pesaro, l’indagato avrebbe inflitto diversi colpi di coltello alla sua vittima, poi si sarebbe allontanato dal territorio di Italia in direzione Slovenia – Ungheria – Romania. Il cittadino italiano è stato condotto presso la Procura presso la Corte d’Appello di Timisoara, sulla base del mandato d’arresto europeo emesso dalle autorità giudiziarie italiane, e gli è stato disposto il fermo per 24 ore. Nella giornata di oggi, 23 febbraio, sarà presentato a un giudice della Corte d’appello di Timisoara, con una proposta di arresto provvisorio, in vista dell’estradizione".

Intanto, emerge ora che Alessandrini era noto a molti per le sue ossessioni che manifestava apertamente. Nella zona del centro, in particolare tra i proprietari di cani, aveva sollevato non poche proteste perché portava i suoi due grossi cani allo sgambatoio vicino all’ospedale senza guinzaglio. Uno dei tanti comportamenti sopra le righe. Quelli che, mano a mano, hanno finito per allontanargli le persone. Tranne Pierpaolo, che a quanto pare, era uno dei pochi, se non l’unico, a dimostrare amicizia ad Alessandrini. Fino a pagarla con la vita.

E intanto slitta a lunedì prossimo l’autopsia sulla vittima. La procura ha infatti deciso di attendere che l’indagato nomini un avvocato e un consulente che possa quindi prendere parte all’esame sul corpo di Pierpaolo.