Alluvione a Ravenna, azienda in ginocchio: “Mezzo metro d’acqua, perso quasi tutto”

La disperazione del titolare de ‘La Reale Arredamenti’ di Voltana e del figlio: "Alla luce di una prima stima, i danni ammontano ad almeno 500mila euro".

"Dal giorno in cui la mia azienda è stata travolta da un’enorme massa d’acqua e fango sono trascorse due settimane, ma lo scenario continua a essere a dir poco disastroso. È triste constatare come dopo 14 giorni ci siano diversi punti in cui il livello dell’acqua supera il mezzo metro di altezza". Osvaldo Zanforlin, 68 anni, titolare de ‘La Reale Arredamenti’, in via Lunga Inferiore alle porte di Voltana, è l’ennesimo imprenditore della Bassa Romagna, la cui azienda è stata messa in ginocchio dall’alluvione.

Emanuele Zanforlin, figlio del titolare de ‘La Reale Arredamenti'
Emanuele Zanforlin, figlio del titolare de ‘La Reale Arredamenti'

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L’uomo, che risiede a Chiesanuova di Voltana, è ormai allo stremo delle forze e non riesce a darsi pace: "Già otto fa un incendio nei miei capannoni provocò danni ingenti. Non fu facile ma riuscimmo pian piano a ripartire. Questa alluvione è stata un’ulteriore ben più grave mazzata, visto che abbiamo perso praticamente tutto. Ripartire sarà davvero difficile". A raccontare i momenti più drammatici è il figlio Emanuele, 29 anni, che nei prossimi mesi avrebbe dovuto prendere in mano le redini dell’azienda: "La mattina del 18 maggio in una quindicina di minuti siamo stati sommersi da una quantità d’acqua impressionante, al punto che all’interno dei capannoni c’erano settori dove il livello aveva raggiunto addirittura i tre metri di altezza. Assieme a mio padre sono salito su un gommone per tentare di mettere in salvo qualcosa, ma la massa d’acqua era talmente imponente da rendere impossibile qualsiasi tentativo. Nella disperazione e nel caos generale il nostro pensiero è andato a ‘Meow’, un gatto adottato. Era spaventatissimo e si era rifugiato sotto il telaio di un camion all’interno di uno dei capannoni. L’acqua continuava a salire e dovevamo decidere se salvare il camion o il micio. Non ci abbiamo pensato due volte e ora il micio lo abbiamo portato a casa nostra a Chiesanuova".

Tornando agli effetti dell’alluvione, Emanuele spiega che la "situazione in questi giorni è andata degenerando, non solo nella nostra azienda, ma anche nelle aree circostanti al confine tra il territorio lughese e quello di Alfonsine", fino a mercoledì ancora sommerse da un mare d’acqua. Al momento non riesco a pensare al futuro. Posso solo dire che nei giorni in cui l’emergenza era massima ho purtroppo visto la mancanza dello Stato". Capitolo danni: il titolare Osvaldo Zanforlin spiega che "solo tra attrezzature, arredamenti e mezzi, alla luce di una prima sommaria stima, i danni ammontano ad almeno mezzo milione di euro. Il muro d’acqua non ha infatti risparmiato macchine, arredi, due camion e quattro muletti. Senza dimenticare i danni ai tre capannoni, all’ufficio e all’esterno".

Luigi Scardovi