ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Chiese, culto e turismo: "Bisogna riorganizzare le celebrazioni, in centro sono troppe"

Il vicario generale don Brunelli: "Le messe sono in numero maggiore rispetto alla richiesta. Occorre equilibrare la situazione". S. Giovanni Evangelista aperta tutti i giorni, il Suffragio solo la domenica.

Il vicario generale don Brunelli: "Le messe sono in numero maggiore rispetto alla richiesta. Occorre equilibrare la situazione". S. Giovanni Evangelista aperta tutti i giorni, il Suffragio solo la domenica.

Il vicario generale don Brunelli: "Le messe sono in numero maggiore rispetto alla richiesta. Occorre equilibrare la situazione". S. Giovanni Evangelista aperta tutti i giorni, il Suffragio solo la domenica.

In attesa di una riorganizzazione inevitabile prevista per settembre e dovuta alla mancanza di sacerdoti, e di fedeli, anche le chiese ravennati si confrontano con i cambiamenti dei tempi e delle abitudini. In alcune gli orari sono stati ampliati alla luce di una sempre maggiore vocazione turistica della città, in altre si è deciso di rinunciare all’apertura quotidiana a favore di un solo giorno a settimana. È il caso di Santa Maria del Suffragio, storica chiesa in piazza del Popolo molto frequentata soprattutto nella funzione domenicale. Dopo la recente morte di don Sergio Peano, che della chiesa era reggente, dal primo agosto è chiusa, ad eccezione della domenica mattina alle 9.30, quando viene celebrata la messa in inglese. "Si tratta di una decisione temporanea – spiega il vicario generale don Alberto Brunelli – in attesa di capire come ci si potrà organizzare, a partire da settembre". La riorganizzazione riguarderà soprattutto le celebrazioni, cioè le messe. Tante, assicura il vicario generale, soprattutto in centro storico. "Diciamo che in centro città l’offerta è superiore alla richiesta, a differenza di altre zone della diocesi, si tratta quindi di riequilibrare la situazione. Si celebra messa in San Francesco, in Santa Maria Maddalena, la chiesina di via Corrado Ricci, le suore Carmelitane e Clarisse nei due rispettivi monasteri dicono messa tutti i giorni. Solo per fare alcuni esempi" sottolinea don Brunelli.

In centro le chiese chiuse sono diverse da tempo, a partire da Sant’Agata in via Mazzini. Lo era da oltre un anno a causa dei problemi di salute del parroco, don Giuliano Trevisan, scomparso a fine giugno. Ora l’edificio di culto è aperto nel fine settimana, il sabato e la domenica, e può essere visitato dai turisti. San Giovanni Evangelista, che fino a un anno fa veniva aperta solo in occasioni particolari, ora osserva gli orari degli altri monumenti ed è aperta tutti i giorni, ad eccezione del lunedì. San Giovanni Battista, conosciuta anche come San Giovanni della Cipolla, continua a rimanere chiusa, l’apertura avviene solo in alcune occasioni particolari. Ci sono poi altre basiliche, come San Vitale e Sant’Apollinare Nuovo, tra le più visitate dai turisti, che non vengono più utilizzate da anni per il culto.

Altri luoghi di culto continuano ad ospitare altre confessioni e riti. Gli ucraini greco cattolici, che una volta avevano in uso San Giovanni ‘della Cipolla’, da tempo si sono trasferiti nella chiesina dei Santi Giovanni e Paolo, all’angolo tra via D’Azeglio e via Cura, meglio nota come chiesa degli Angeli custodi. Il trasferimento è avvenuto in concomitanza con il l’arrivo a Ravenna di don Volodymyr Voloshyn, riferimento della comunità. Santa Giustina, in piazza Duomo, è invece la chiesa di riferimento dei rumeni cattolici di rito orientale. Diverse chiese vengono utilizzate dagli ortodossi. Gli ortodossi russi hanno come punto di riferimento la loro chiesa in via Candiano, gli ortodossi rumeni da anni invece si riuniscono nella chiesa dello Spirito Santo in piazzetta degli Ariani mentre gli ortodossi moldavi celebrano nella piccola chiesa di San Carlino in via Tombesi dall’Ova.

a.cor.