
Si tratta di due 39enni: non potranno fare ritorno in Emilia-Romagna, Veneto e Marche: regioni col mare e dunque con la possibilità di compiere altre razzìe balneari di portafogli e di carte bancomat .
I carabinieri della Stazione di Marina di Ravenna sono riusciti a dare un nome e un volto alla coppia che da alcuni giorni imperversava sulla località rivierasca facendo incetta di portafogli e carte elettroniche usate subito dopo per prelievi agli sportelli bancomat o per fulminei acquisti in bar e tabacchi della zona. Si tratta di una coppia di 39enni in questo momento senza fissa dimora, lei originaria di Grottaglie (Taranto) ma formalmente residente a Ravenna e lui originario dell’Aquila e residente ad Avezzano: i due sono finiti in arresto per furto aggravato e per indebito uso di carta elettronica.
Le verifiche degli inquirenti sono scattate quando dal 27 luglio scorso il numero di turisti che si erano rivolti alla locale caserma dell’Arma, era cresciuto in maniera esponenziale per via di furti di borse, zaini, portafogli ed effetti personali tanto da indurre i militari ad analizzare e incrociare i dati raccolti per fronteggiare quella che stava diventando una vera e propria emergenza balneare. In particolare quel giorno erano stati ricettati un accendino e una maglietta con uso di carta bancomat.
Una volta predisposta una serie di mirati servizi, i carabinieri - anche grazie all’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza -, sono riusciti a individuare i due sospettati i quali - sistematicamente secondo l’accusa - visitavano i vari stabilimenti balneari di Marina trafugando all’occasione i beni di coloro che, anche per qualche istante, lasciavano incustoditi l’ombrellone.
È bastato poi pedinarli per qualche tempo per sorprenderli verso le 19 di venerdì in flagranza dopo un prelievo di sigarette. In quella circostanza i due, dopo avere tranquillamente passeggiato per la località litoranea, sono stati bloccati proprio mentre, usando una carta di credito rubata da poco, stavano acquistando da un distributore automatico alcuni pacchetti di sigarette. La coppia è stata inoltre trovata in possesso di diverse carte elettroniche rubate e di contante. Davanti alla divise, i due hanno collaborato indicando dove avevano preso la roba e facendo pure ritrovare uno zainetto.
Dopo una notte trascorsa in una cella di sicurezza come disposto dal pm di turno Monica Gargiulo, ieri mattina in tribunale i due - entrambi difesi dall’avvocato Alice Rondinini - davanti al giudice Michele Spina e al viceprocuratore onorario Marianna Piccoli, si sono scusati confermando in buona sostanza i cinque episodi loro attribuiti e giustificandosi a causa di un momentaneo stato di indigenza legato alla fulminea perdita del lavoro dovuta a un litigio.
Dopo la convalida dei rispettivi arresti, il giudice, in attesa del processo fissato per metà ottobre, ha disposto nei loro confronti il divieto di dimora in Emilia-Romagna, nelle Marche e nel Veneto: regioni che si affacciano sul mare Adriatico e quindi con spiagge e ombrelloni, ovvero potenziali bersagli delle sortite.