LUCIA BONATESTA
Cronaca

Gatti da biblioteca: alla Classense di Ravenna erano 4, è rimasta Teresa. E gli utenti la adorano

Si aggira tra i libri, Claudia Foschini: “Per i 1.500 anni della morte di Teodorico ci piacerebbe prendere un altro micio e chiamarlo così”

Gatti da biblioteca: alla Classense di Ravenna erano 4, è rimasta Teresa. E gli utenti la adorano

Ravenna, 26 marzo 2025 – Era l’1 giugno 2009 quando Claudia Foschini, responsabile dell’archivio storico alla Biblioteca Classense di Ravenna, venne chiamata da un collega per tornare immediatamente sul posto di lavoro. Erano stati trovati quattro gattini appena nati e nessuno sapeva come prendersene cura.

La gatta Teresa, nella biblioteca Classense di Ravenna insieme a Claudia Foschini
La gatta Teresa, nella biblioteca Classense di Ravenna insieme a Claudia Foschini

“Ad accorgersi della loro presenza sono stati gli studenti, che sentivano i lamenti e i miagolii. Li trovarono in un’area in ristrutturazione. Avevano ancora gli occhi chiusi e stavano nel palmo di una mano. Nessuno pensava che l’avrebbero fatta”, ricorda Foschini.

È iniziata così la storia di Teresa, Byron, Obama e Dewey, i quattro gatti che per anni sono stati il simbolo della biblioteca, amati da operatori e studenti, protagonisti di mostre fotografiche e calendari. Oggi, dei quattro fratelli trovati nel 2009, rimane solo Teresa, che si aggira guardinga tra le sale e il ‘suo ufficio’, nell’area di catalogazione.

Biblioteca Classense:  la gatta Teresa unica rimasta dei quattro gatti che abitavano lì. Insieme al personale della biblioteca e in giro per sale e libri
Biblioteca Classense: la gatta Teresa unica rimasta dei quattro gatti che abitavano lì. Insieme al personale della biblioteca e in giro per sale e libri

"Con l’età, è diventata più tranquilla, le piace stare al caldo nella sua postazione. Una volta era sempre in giro. La sua passione era entrare nell’Aula Magna, l’unica che le è preclusa», dice Foschini. Nel giugno 2009, i veterinari li davano per spacciati a causa dell’assenza della madre e dell’elevata probabilità di contrarre infezioni, ma Foschini, insieme alla collega Sandra Dirani, decise di portarli a casa e prendersene cura.

"Io mi presi a casa Teresa e Byron, Sandra gli altri due. Superato il momento più delicato, l’allora direttore ci disse che li voleva qui: ‘I gatti devono tornare in biblioteca’. Mai avrei pensato che al momento di riportarli avrei pianto così tanto”, racconta Foschini.

Così, dall’agosto 2009, i felini trovarono rifugio negli spazi della Biblioteca Classense. Soprannominata ‘Nana’, il nome di Teresa viene da Teresa Gamba, contessa ravennate amante del poeta inglese George Gordon Byron, da cui anche il nome del fratello morto a giugno del 2024. «Byron - racconta Foschini - era il più tranquillo. Obama, invece, era un vero e proprio leader. A volte lo trovavamo nella sedia del direttore, che, per non disturbarlo, si creava una postazione altrove. Anche lui è scomparso nel 2024, ma già tempo viveva a casa della collega Dirani per problemi di salute. Il primo a lasciarci è stato Dewey, dal nome del protagonista del romanzo ‘Io e Dewey’, che racconta proprio l’amicizia tra un gatto e una bibliotecaria. È mancato nel 2015, a causa di un’anemia felina. Era identico a Teresa in versione maxi".

La gatta Teresa, con l’età, si è ammalata di tiroide e i bibliotecari fanno a turno per portarle le medicine anche nel weekend. Ma l’affetto è tanto che molti in biblioteca sognano di adottare un nuovo felino. «Per i 1500 anni dalla morte di Teodorico, che cadranno il prossimo anno, ci piacerebbe dare rifugio a un nuovo micio. Non sappiamo, però, se Teresa ce lo concederà, perché ormai si sente la padrona qui dentro. Ancora dobbiamo avere l’autorizzazione, ma, per il momento, Teodorico lo immaginiamo rosso e striato, regale», conclude Foschini.