LUCA BERTACCINI
Cronaca

Giovane e magrebina. Pioggia di insulti social all’assessora ventenne

L’ingresso in giunta a Ravenna scatena gli odiatori. La politica fa quadrato. "Aggressione inaccettabile".

La neo assessora alle politiche giovanili del Comune di Ravenna Hiba Alif, vent’anni

La neo assessora alle politiche giovanili del Comune di Ravenna Hiba Alif, vent’anni

Avere vent’anni, essere di origine marocchina e, non sia mai, diventare pure assessora - Politiche giovanili, Agenda 2030 - futuro sostenibile, Politiche abitative e Pace le deleghe -: questo l’identikit di Hiba Alif, che sabato ha fatto il suo debutto sulla scena pubblica durante la conferenza stampa di presentazione della giunta individuata dal sindaco di Ravenna, Alessandro Barattoni (Pd). È stato sufficiente il diffondersi delle informazioni minime riguardanti Alif che tanti leoni da tastiera l’hanno bersagliata con frasi razziste o, nel migliore dei casi, inopportune (c’è anche chi ha avanzato dubbi sulle capacità amministrative di una 20enne senza esperienza). Dal "razzismo alla rovescia" fino a "in quelle case alla Darsena (quartiere di Ravenna, ndr) abitate da questi marocchini accade di tutto" fino a chi si spinge a scrivere che "abbiamo una parte di popolazione di cui vergognarci, una zavorra, morale e civile, che penalizza tutti anche dal punto di vista del benessere sociale".

Alif, classe 2004, studentessa di Economia a Ferrara, si è candidata in consiglio comunale nella coalizione di centrosinistra per Alleanza Verdi Sinistra non venendo eletta ma ritrovandosi in giunta visto il buon risultato ottenuto dagli ambientalisti. Ieri l’assessora non ha risposto alle richieste di un commento da parte del Carlino. Al suo posto l’ha fatto Ambiente e territorio e Europa Verde Ravenna, che hanno espresso "piena solidarietà ad Hiba, respingendo con fermezza ogni forma di odio e discriminazione. È inaccettabile che

una giovane donna venga attaccata per la sua età, per le sue origini o per il suo nome.

Questi non sono argomenti politici: sono espressioni di un’intolleranza che non può trovare spazio né nella società né nel dibattito pubblico.

Siamo stanchi di chi giudica l’impegno e la competenza sulla base di stereotipi e

preconcetti. Vent’anni non sono un difetto: sono una risorsa e coloro che oggi la criticano sono spesso

le stesse persone che si lamentano della gerontocrazia dominante in questo Paese". Solidarietà anche da Pd, Sinistra Italiana e Fratelli d’Italia. Il capogruppo in consiglio dei meloniani, Nicola Grandi, precisa che "ritenere che assegnare deleghe a un giovanissimo possa non essere una scelta utile alla città non significa esprimere pregiudizi né rispetto alla sua età né rispetto alla sua provenienza sia essa politica, religiosa o culturale".

Luca Bertaccini