Omicidio di Faenza, l'ex marito: "Ilenia si era accanita contro di me"

Nanni nega di aver commissionato l’omicidio, l’esecutore avrebbe dovuto solo spaventarla. "Mi sentivo tormentato da continue richieste di soldi"

Omicidio di Faenza: Claudio Nanni, l'ex marito di Ilenia Fabbri

Omicidio di Faenza: Claudio Nanni, l'ex marito di Ilenia Fabbri

Faenza (Ravenna), 9 marzo 2021 - Le sue ragioni stanno tutte in questa frase: “Perché lei si era accanita contro di me”. E così lui ora voleva darle una lezione: ma solo “spaventarla, farle trovare in casa un estraneo, un po’ di paura e basta”. Lei è Ilenia Fabbri, la 46enne sgozzata il 6 febbraio scorso nella sua abitazione di via Corbara a Faenza al tempo pagata quasi 300mila euro. E lui è l’ex marito 54enne Claudio Nanni che in quella casa ci aveva abitato quando la loro relazione aveva funzionato. E che vi aveva dovuto definitivamente rinunciare quando il tribunale l’aveva assegnata alla ex.

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Jeans e felpa scura, Nanni è arrivato in aula verso le 14 di ieri circondato da una nuvola di agenti per l’interrogatorio di garanzia seguito all’arresto di mercoledì scorso con l’accusa di essere il mandante del delitto. Si presentava con un bel peso sulle spalle: perché giusto qualche ora prima il presunto complice e sicario – il 53enne Pierluigi Barbieri – aveva vuotato completamente il sacco davanti al giudice e al pm. Nanni, rispondendo per quasi mezz’ora alle domande del gip, alla presenza dei suoi avvocati Delia Fornaro e Guido Maffuccini, ha ammesso in effetti di avere incaricato lui il Barbieri di occuparsi della consorte, da cui era separato dal 2018 ma non divorziato: 2.000 euro il compenso per “darle una lezione”.

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Ma ha negato che quella lezione potesse essere l’omicidio. Anzi, a suo dire il Barbieri non avrebbe dovuto nemmeno picchiare la donna ma solo spaventarla facendosi trovare di notte nel suo appartamento in qualità di estraneo. Il suo livore contro Ilenia, a suo avviso era maturato da una circostanza economica: lei lo torturava con richieste di soldi, ha sottolineato con un tono che si potrebbe definire lamentoso. Secondo l’uomo, Ilenia sarebbe stata incontentabile “pretendendo soldi su soldi”. E lui doveva perciò difendersi perché altrimenti “sarebbe stato intaccato anche il patrimonio dei miei”.

Per la precisione “tutto cominciò quando ci separammo: io lavoravo, io ho messo casa mia e i soldi dei miei genitori. Avevo chiesto la metà della casa, saremmo stati bene tutti e due”. Tuttavia Ilenia non solo aveva ottenuto l’immobile ma aveva pure promosso una causa di lavoro da 500 mila euro per le collaborazioni in officina e la vendita di una gelateria. Ecco che allora per frenare quello che il 54enne ha descritto come “accanimento nei miei confronti”, aveva ingaggiato tempo addietro il 53enne. Perché proprio lui? Perché “ho tanti amici ma non come lui”.

Lo ha istruito sui luoghi, gli ha fornito il materiale (“le chiavi gliele ho date io”): ma lo Zingaro – come molti conoscono il Barbieri – doveva andare là per “metterle solo paura: spaventarla, volevo spaventarla e basta”. Nanni ha pure provato a spiegare la sua insolita reazione sfociata nel pianto a dirotto quando la fidanzata della figlia, rimasta inaspettatamente nella casa, lo ha chiamato lanciando l’allarme: “Se ho una persona che sta subendo un trauma, non vedo perché no: io al telefono sentivo che la cosa si stava ingrandendo”. Di sicuro oggi ha una dimensione che può valere un ergastolo.