ANNAMARIA CORRADO
Cronaca

Opere danneggiate al Mar, museo condannato in appello: dovrà pagare 225mila euro

Nel 2015, 26 acquerelli di Amos Nattini riportarono danni, secondo l’accusa per l’umidità. Dopo l’assoluzione, in secondo grado il verdetto è stato ribaltato a favore dei proprietari

I danni a una delle opere della mostra ‘Immagini della Divina Commedia’ di Amos Nattini, esposte al Mar nel 2015

I danni a una delle opere della mostra ‘Immagini della Divina Commedia’ di Amos Nattini, esposte al Mar nel 2015

Ravenna, 17 dicembre 2024 – La Corte d’Appello di Bologna dà torto al Mar e lo condanna a risarcire oltre 200mila euro ai proprietari del ciclo di immagini dedicate alla ‘Divina Commedia’ di Amos Nattini, in relazione al danneggiamento subito durante l’esposizione nel museo ravennate tra il 2015 e il 2016. A dare la notizia è il Giornale dell’Arte, nel quale l’avvocato Giulio Volpe, docente di Legislazione comparata dei Beni culturali all’Università di Bologna sottolinea come la decisione ribalti “l’azzardata e inspiegabile sentenza di primo grado del Tribunale di Ravenna del 25 febbraio 2021”, secondo la quale non esisteva un nesso causale certo tra eventuali inidoneità dei locali e il danneggiamento.

I fatti risalgono alla mostra ‘Commedia. Le visioni di Dorè, Scaramuzza, Nattini’, allestita nei locali del Mar dal 3 ottobre 2015 al 10 gennaio 2016. In quell’occasione erano state esposte le cento immagini che costituiscono il corpus realizzato da Nattini e al momento della restituzione, secondo gli atti della causa civile, ventisei di queste cento immagini erano risultate danneggiate e a provocare i danni fu, hanno sentenziato i giudici d’appello, la negligenza sia nella conservazione che nell’esposizione perché le opere, delicatissime, avrebbero avuto bisogno di ambienti a temperatura e umidità controllate, ma questo non era avvenuto. All’epoca a notare per primo i danni era stato un inserviente che aveva visto alcune immagini staccate dai supporti. “Io stesso – sottolinea Volpe sul Giornale dell’arte – verificai che la temperatura riscontrata era tra i 22 e i 23° con indice di umidità tra 37 e 39%, nettamente inferiore a quanto previsto dalle condizioni di climatizzazione formalmente comunicate. Invece i rilevamenti termoidrometrici quotidiani, richiesti più volte non ci pervennero mai”. I proprietari del corpus, annota l’avvocato Volpe, per un anno avevano chiesto al Mar di risarcire il danno, stimato dal loro perito attorno al mezzo milione di euro, finché nel 2017 avevano deciso di intraprendere le vie legali. Dopo l’avversa sentenza di primo grado i proprietari delle opere, del Parmense, avevano deciso di ricorrere. La sentenza d’appello, emessa il 12 luglio e notificata alle parti solo a fine ottobre, ribalta quella di primo grado, condannando il museo a risarcire 209mila euro per il deprezzamento delle opere e 16.500 per il restauro.

Cantagalli, direttore del Mar: “Potremmo ricorrere in Cassazione”

Roberto Cantagalli, attuale direttore del Mar, Museo d’arte della città, all’epoca dei fatti non lavorava nella struttura ed è venuto a conoscenza di quanto accaduto in seguito. Ora, dopo che la Corte d’Appello di Bologna, presieduta da Maria Cristina Salvadori della seconda sezione civile, ha ribaltato quanto stabilito in primo grado, bisognerà decidere sul da farsi.

“Al momento – spiega Cantagalli – gli uffici legali del museo e dell’assicurazione si stanno confrontando e stanno valutando se, in base alle motivazioni della sentenza, ci sono o meno i presupposti per andare in cassazione”.

Amos Nattini realizzò le opere a partire dal 1923: una litografia per ogni canto dantesco. Le immagini sono a colori, l’autore utilizzò acquarello e olio, completando l’illustrazione delle tre cantiche, Inferno, Purgatorio e Paradiso rispettivamente nel 1928, 1936 e 1941.