ANDREA G. CAMMARATA
Cronaca

Pennabilli e i profughi indesiderati, il sindaco Giannini fa dietrofront tra i fischi

Il sit-in di protesta contro il primo cittadino, ‘costretto’ a cambiare l’odg del consiglio: "Sì ai migranti se vengono accolti dai cittadini"

Pennabilli (Rimini), 25 luglio 2023 – Il sindaco di Pennabilli nella bufera per la sua crociata contro i migranti. Questa sera in consiglio si discuteva il suo ordine del giorno per dire ‘no ai profughi’, e prima della seduta una quarantina di persone si è radunata davanti al municipio per protestare contro di lui. Presenti alla manifestazione anche l’assessora riminese Francesca Mattei e la segretaria della Cgil Isabella Pavolucci. In piazza cartelli contro il fascismo, ma anche contro l’omofobia e il razzismo, che poi i partecipanti hanno portato dentro, in un’aula gremita da tanti cittadini.

La protesta a Pennabilli contro Mauro Giannini, iniziata fuori dal consiglio e proseguita in aula; il sindaco durante l’infuocata seduta
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Il controverso ordine del giorno di Giannini impegnava il consiglio a dire ‘no’ "all’arrivo di migranti di qualsiasi razza e religione". Ma a sorpresa il primo cittadino, più volte fischiato, ha fatto dietrofront: ha sostituito il termine "razza" con "nazionalità", poi ecco un emendamento in cui si approva l’accoglienza dei profughi a chiunque cittadino voglia farlo "in coabitazione" e "favorendo l’integrazione sociale dei migranti".

Giannini si è giustificato dicendo che aveva usato il termine ‘razza’ in "maniera inappropriata" non essendo a conoscenza delle modifiche recenti alle leggi. E ha assicurato: "Non sono razzista, tra i miei amici ho anche un ivoriano". Durante il consiglio, andato avanti tra urla e fischi contro il sindaco, diversi cittadini sono stati allontanati da Giannini, tra cui uno che esponeva un cartello contro l’omofobia e una ragazza con la scritta "Pennabilli è antifascista". Più volte il sindaco ha battibeccato con i consiglieri di minoranza e chi lo contestava dal pubblico. A fine seduta i manifestanti hanno gridato in coro "vergogna" al sindaco e cantato Bella ciao.

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Prima del sit-in e del consiglio, contro Giannini erano arrivati altri attacchi. Perché "a 85 anni dalle leggi razziali varate dal fascismo – attacca la direzione riminese del partito Unione popolare – si parla ancora di razza come concetto discriminatorio. Sono inaccettabili i termini e le ideologie retrostanti". Ma "non può essere il Pd a dar sbiadite lezioni di comportamento". Unione popolare ricorda che "9 anni fa il sindaco di Gemmano Riziero Santi fece approvare in consiglio un ordine del giorno simile indicando il territorio di Gemmano non idoneo all’accoglienza dei profughi per grave carenza di servizi e di opportunità di integrazione ". Levata di scudi pure dall’Istituto per la storia e la resistenza di Rimini: "Un anno fa il sindaco di Pennabilli dichiarava di essere nato e di voler morire con la camicia nera. Ora ci indigna con le sue azioni sui migranti. Ci auguriamo che intervenga il prefetto".